ASTENSIONISMO IN CRESCITA ▷ L’AFFONDO DI DRAGONI: “CHI NON VOTA REGALERÀ SOLO DELEGHE AI VINCITORI!”

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Nuovo incarico per #FabioDragoni ( #Laverità – #CulturaIdentità) che in diretta ai nostri microfoni ha parlato di #cultura, #elezioni e #astensionismo: "Sono diventato vicedirettore di Cultura e Identità, è un bellissimo progetto perché appunto parla di città identitarie, delle nostre città e dei nostri borghi. Abbiamo delle straordinarie #tradizioni da valorizzare, è un mensile rigorosamente cartaceo. Continuerò a lavorare con La Verità ma mi fa piacere dare una mano a #EdoardoSylosLabini".

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Ma è il problema dell’astensionismo che continua a preoccupare la #popolazioneitaliana, la quotazione dei votanti in questi giorni si aggira attorno al 60%. Questa percentuale potrebbe salire ma anche scendere. Il periodo del 25 settembre desta dubbi al riguardo, soprattutto per i più giovani, restii a recarsi alle urne. Lo stesso astensionismo sembra colpire più il #centrodestra che il #centrosinistra: "l’astensione è un trend in crescita ovunque, se si considera che nell’immediato #dopoguerra l’ #Italia aveva percentuali di partecipazione al voto di quasi al 90%. Man mano questo amore per il #voto si è affievolito. Non votare significa sostanzialmente dare una delega a chi vince. Non sempre può vincere il partito dei tuoi sogni, seppur utopico. Cosa si può fare per stimolare le persone ad andare a votare? Io condivido molto una riflessione che ha fatto il politologo #GiovanniOrsina ( #LaStampa): l’elettore soddisfatto di sicuro andrà votare e difficilmente troverete un ‘piddino’ incerto. Sicuramente sarà incerto l’elettore che teoricamente non lo è e dovrebbe essere di destra e qui subentrano due questioni: l’elettore arrabbiato che oscilla tra l’entusiasmo della nuova proposta e la frustrazione perché nessuno lo rappresenta e quindi non va a votare. Oscillando tra queste due situazioni, si capisce come l’elettorato indeciso stia quasi sempre a destra. Se invece lo zoccolo duro del #PD va a votare, questi ultimi conteranno di più".

Negli ultimi quindici giorni di elezioni, i sondaggi vengono chiusi. I cittadini italiani che andranno a votare perciò si ritroveranno in una sorta di ‘scatola chiusa’, non avendo accesso alle ultimissime notizie riguardo le percentuali in maggioranza o minoranza dei vari partiti politici in corsa. Questa dinamica accade solo in Italia, negli #StatiUniti, ad esempio, fino all’ultimo giorno possibile la popolazione ha accesso alle informazioni (sempre a livello sondaggistico) riguardanti candidati e stessi partiti. Pro o contro a questa metodologia? Dragoni si esprime in questo senso: "Chi decide all’ultimo momento però decide per chi vince. Sale sul carro del vincitore e ne determina la vittoria. Secondo me è il momento di Giorgia #Meloni, penso che il risultato elettorale incoronerà quel partito in misura superiore al 30%. Non mi sorprenderei se un partito come il suo si scoprirà arrivare oltre il 30%".

Sul fronte della #sanitàpubblica si parla di un possibile ritorno al #GreenPass se dovessero aumentare i casi o arrivare altre varianti del virus. Come si comporteranno i vari candidati su questo frangente?: "Su questo tema (e in questo momento) la destra paga pegno. La sinistra si sa come la pensa, per loro il Green Pass è stata una bellissima invenzione come se fosse a metà strada tra l’invenzione della ruota e la scoperta del fuoco quindi per loro è un grande atto di civiltà discriminare le persone sulla base del fatto che si siano vaccinate o meno. Fosse per loro avremo il Green Pass anche per andare al bagno. A destra la situazione è più complicata: abbiamo partiti come Forza Italia che si sono distinti per essere straordinariamente sadici nell’imporre queste misure liberticide. #Brunetta non fa più parte di #ForzaItalia ma c’è la #Ronzulli che non è da meno. Il centro destra ha perciò un imbarazzo e ora deve dire che queste misure liberticide non ci saranno più, lo ha scritto nel programma".