Carceri, Ilaria Cucchi: "Dovrebbero essere il contrario di quello che sono, penalizzano diritti"
Da Rebibbia il via alla decina edizione del Memorial Stefano Cucchi Located
Politica (Roma).
"Sempre grande affetto e partecipazione, sono anni difficili per la nostra democrazia, nel nome di Stefano ci battiamo per i diritti di tutti, partiamo dal carcere femminile di Rebibbia perché le carceri dovrebbero essere il contrario di quello che sono. Non possono essere luoghi dove i diritti degli ultimi sono penalizzati". Lo ha dichiarato la senatrice Ilaria Cucchi prima della partenza della maratona "Umanità in marcia", in occasione della decima edizione del memorial Stefano Cucchi. Presenti anche l’attivista Gianluca Peciola che ha sottolineato il "No" all ddl sicurezza: "La memoria di Stefano è un patrimonio collettivo, corriamo per i diritti di tutti e un decreto sicurezza che minaccia libertà e stato di diritto, c’è sproporzione fra forza dell’Ordine e cittadino. I detenuti vivono in condizioni disumane, la protesta deve generare diritti non ulteriore sofferenza, servono misure alternative e più opportunità sociali per chi esce dal carcere". (Pasquale Luigi Pellicone/alanews)
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Siamo qui per ricordare Stefano perché la sua memoria è un patrimonio collettivo è la memoria di chi è stato ucciso da uomini in divisa e quindi è la memoria che vuole mandare un segnale più ampio è più alto della stessa commemorazione intorno alla sua morte oggi corriamo per ricordare Stefano per i diritti di tutti e tutte ma speriamo anche perché c’è un decreto sicurezza che sta minacciando la libertà è lo stato di diritto può essere sicurezza non mi cominciano assolutamente quali particolari vorreste andare a toccare Beh c’è una sproporzione nella costruzione del rapporto rapporti dell’ordine cittadino ciò che è a rischio è la libertà del dissenso di fare dissenso Questo è un punto preoccupante pericoloso per la democrazia cosa pensa alle carceri è quasi penso e come dobbiamo funzionare adesso proprio in un giorno del genere Ovviamente considera condizioni disumane in cui vivono i detenuti È chiaro che la risposta a questa sofferenza spesso la protesta è quella testa Bisognerebbe dare arrivare far arrivare le conseguenze in termini di diritti No in termini di ulteriore sofferenza addirittura con l’aumento del delle pene bisogna sicuramente fare un lavoro sul alternativa al carcere e sulle misure alternative sulla depenalizzazione dei reati minori e fare in modo che ci siano più opportunità sociali per chi esce dal carcere opportunità lavorative la sicurezza per le persone è legata anche alla sicurezza sociale di chi esce dal carcere è un’altra idea di società C’è chi pensa di fare sicurezza aumentando la ferocia noi pensiamo che la sicurezza è maggiori opportunità per chi esce dal carcere Varese vegetale di questa me la donna cosa provi oggi sempre un’emozione organizzare il memorial Cucchi perché è un po’ un impegno di tutti noi di avvicinare una sporta che tanto ci appassiona che la corsa la possibilità di testimoniare le crediamo e la storia di Stefano ci racconta che la ricerca per verità e Giustizia non si dovrebbe fermare mai meno che meno in periodi come questo in cui c’è un tentativo di mettere a tacere il desiderio di verità e di senso la possibilità di critica quindi esserci oggi con molti amici che hanno partecipato a tutte le edizioni scorse è un enorme piacere una grande emozione Arcieri abbiamo scelto una sede non casuale perché le carceri In Italia stanno esplodendo e nell’ultimo anno dopo il decreto Caivano stanno esplodendo anche gli istituti penitenziari minorili Questo è un problema molto serio perché la letteratura ci dice cosa potrebbero fare di buono le istituzioni contenitive gli istituti penitenziari E invece la pratica ci dice che va tutto in direzione opposta che sanzionare rinchiudere allontanare e la scorciatoia nell’idea che ci sia una società migliore ma normalmente peggiora la condizione di chi è dentro le carceri e la condizione di chi è fuori Ilaria sempre grande affetto senatrice sempre grande affetto sempre grande partecipazione e quest’anno diventa più importante che mai sono Mary e saranno anni difficilissimi per la nostra democrazia noi siamo qui per sentire la nostra voce con l’associazione e con tutti quelli che ci sono sempre stati a fianco come sempre e ancora una volta nel nome di Stefano se si batte la per i diritti di tutti estremamente significativa estremamente attuale partire proprio da qui da reparto femminile del carcere di Rebibbia le carceri dovrebbe essere il contrario di tutto quello che sono ma soprattutto dovrebbero iniziare ad esserlo nella testa della gente della gente normale nell’immaginario collettivo Cominciamo a pensare che non possono esistere luoghi in cui il Certo rispetto dei diritti altrui non è non è rispettato