Così imprenditori e ‘ndranghetisti erano al servizio di Matteo Messina Denaro

Interrogato davanti ai magistrati un mese dopo l’arresto, lo scorso 16 febbraio, Matteo Messina Denaro ha fatto lo “gnorri”. Ha sostenuto di non aver mai fatto parte di Cosa Nostra, di saperne qualcosa solo perché «letto sui giornali», e di non aver avuto mai alcuno dei soprannomi che hanno accompagnato il suo personaggio, che gli sarebbero invece stati «attaccati dai giornalisti» quando era latitante. Una narrazione in perfetto stile mafioso, che pare un copia e incolla delle dichiarazioni del suo mentore Totò Riina davanti ai giudici negli anni Novanta. Eppure, nell’occasione qualche dettaglio sulle sue strategie finanziarie Messina Denaro se lo fa scappare. E, in contemporanea, le indagini continuano, svelando elementi importanti sulle protezioni di cui “U Siccu” avrebbe goduto prima della cattura.

🗞 Articolo di  Stefano Baudino ► https://www.lindipendente.online/2023/05/13/cosi-imprenditori-e-ndranghetisti-erano-al-servizio-di-matteo-messina-denaro/

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