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Crisi climatica, l’attivista espulsa da Roma: “Ho perso il lavoro, trattata come un mafioso”

Crisi climatica, l’attivista espulsa da Roma: "Ho perso il lavoro, trattata come un mafioso"

Dal 25 al 1 maggio il movimento lancia la mobilitazione: "No all’autoritarismo fascista"

Cronaca (Roma). L’11 febbraio il TAR del Lazio ha respinto la sospensiva del "foglio di via obbligatorio" a Sabina, un’attivista di Extinction Rebellion espulsa da Roma a novembre scorso per aver partecipato s un’azione non violenta sotto il Ministero dell’Interno. "Devo lasciare la mia vita e i miei affetti per aver partecipato a una manifestazione pacifica. Il foglio di via che mi è stato applicato rientra nel codice antimafia e solitamente si rivolge a soggetti ritenuti pericolosi per la società", afferma Sibina, a cui non le è stato rinnovato il contratto ad Amnesty International a causa della sentenza del Tar che verrà impugnata e passerà al giudizio del Consiglio di Stato. "Aver ricevuto questo atto punitivo mi fa sentire in uno Stato che non intende tutelare la sicurezza dei propri cittadini anche per il fatto che sta ignorandola crisi climatica. Per questo dal 24 aprile al 1 maggio Extinction Rebellion ha lanciato una mobilitazione, perché non c’è giustizia climatica senza giustizia sociale". (Marco Vesperini/alanews)

Trascrizione generata automaticamente

Sono Sabina Ho 25 anni e il 22 novembre ho preso parte insieme rebellion a una manifestazione che ha un’azione diretta di disobbedienza civile non violenta di fronte al ministero degli interni e stazione aveva un obiettivo duplice down era quello di andare ad evidenziare le politiche del governo che non stanno proponendo ci una una sicurezza effettiva la sicurezza di cui abbiamo bisogno e anzi cerca di reprimere ulteriormente il dissenso ma soprattutto anche non fanno niente per quanto riguarda la crisi climatica andando di investire ulteriormente in quelle che sono investimenti nei combustibile fossile sono state conseguentemente portato in questura una settantina di persone e poi gli devi o sono arrivati 33 fogli di via senza spiegazione se non che i motivi della partecipazione all’azione diretta di disobbedienza civile non violenta e siamo lasciati ci hanno lasciati in questura per per 9 ore senza alcuna spiegazione Ho ricevuto anch’io un foglio di via da questa da questa azione foglio di via che ho precisato in questura di non di non poter ricevere poiché ho legami solidi con la città Ecco che è stato richiesto l’annullamento annullamento che mi è stato annegato e dopodiché c’è stato il ricorso al TAR Lazio e all’annullamento del Questore che non è mai avvenuto che è ricorso al TAR Lazio non hanno tenuto in considerazione i miei legami con la città foglio di via che viene applicato secondo l’articolo 2 del decreto legislativo del 2011 decreto 500 159 del 2011 che rientra in quello che è il kodi Antimafia è vengono applicate queste misure amministrative a soggetti che vengono arbitrariamente ritenuti soggetti pericolosi e quindi viene richiesto l’immediato annullamento della città c’è una clausola però ovvero il fatto che le persone non possono essere allontanati dalla città se hanno legami residenza o dimora fissa o lavorano studiano nella è una strategia da parte delle questure che mira a mettere in evidenza un profilo di pericolosità sociale Anche laddove la magistratura si è espressa ritenendo non sussista questa cosa permette alle questure di andare a costruire costruire loro quello che è un profilo di pericolosità sociale sui soggetti E tutto questo stai passando le magistrature se non studentessa Ho 25 anni e lavoravo insieme ad Amnesty International su Roma ho costruito una carriera e dei progetti futuri in questo momento non vengono conosciuti e non posso portare avanti nemmeno i miei legami affettivi indubbiamente impazza su di me a livello a livello emotivo e anche di scelte politiche il fatto che io mi trovassi di fronte al governo al Ministero degli Interni a chiedere una sicurezza reale Quindi una sicurezza che avesse a che fare con con una tutela alimentare abitati ecco il motivo delle tende una sicurezza che ci garantisce una protezione a quella che è la nostra vita aver ricevuto in cambio questo questo fatto credere essere un atto punitivo sicuramente mi fa sentire non in uno stato che sta cercando di tutelare me la mia sicurezza la sicurezza dei propri cittadini essendo messa in pericolo non solo da queste misure che sono misure sulle sono misure amministrative ma dallo stesso ignorando il gravissimo problema della crisi climatica le conseguenze che questa crisi avrà sulle nostre vite e il fatto che io porga la mia voce di fronte a quello che ripeto essere Ministero degli Interni chiedendo attenzione su questo aspetto e riceva in cambio l’obbligo di lasciare la mia vita Ecco che non mi sento al sicuro non mi sento tutelata non mi sento rispettato in quelli che sono i miei diritti si sarebbe meglio una chiamata u