Crollo Roma, sindacati: “Basta stragi sul lavoro, servono investimenti e controlli”

Crollo Roma, sindacati: "Basta stragi sul lavoro, servono investimenti e controlli"

"Basta morti sul lavoro", fiaccolata ai Fori per Octav

Cronaca (Roma). Giornata di dolore e di rabbia a Roma, dove CGIL, CISL e UIL hanno partecipato alla fiaccolata in memoria di Octav, l’operaio morto ieri nel crollo della Torre dei Conti, nel centro della capitale. I rappresentanti sindacali hanno chiesto risposte immediate e concrete contro quella che definiscono "una strage quotidiana" nei luoghi di lavoro.

"Un giorno di lutto, di rabbia e anche di dolore. In un Paese normale a 66 anni si sta in pensione, e quello che è avvenuto non può lasciarci indifferenti – ha dichiarato Natale Di Cola, segretario generale della CGIL Roma-Lazio -. Ci aspettiamo che da chi oggi esprime cordoglio arrivino anche fatti concreti. Il mondo del lavoro chiede alle istituzioni di cambiare le leggi, perché chi esce la mattina per lavorare deve poter tornare a casa dai propri cari. È ora che, a partire dal governo, arrivino risposte vere per fermare questa strage".

"La politica deve intervenire innanzitutto coinvolgendo la catena dell’appalto e la catena della responsabilità – ha affermato Nicola Capobianco, segretario generale della Filca Cisl Roma -. La sicurezza non può essere gestita a spot ma in un sistema dove istituzioni, imprese, sindacati e lavoratori facciano la loro parte. Bisogna aumentare controlli e dotazioni degli ispettorati del lavoro, delle Asl e dell’Inps, e investire nella cultura della sicurezza, che deve essere una priorità assoluta per tutto il settore".

"Cosa costa questa vita e quanto costerà il dolore delle famiglie che, speriamo, non rimangano sole – ha aggiunto Alberto Civica, segretario generale della UIL di Roma e del Lazio -. È la rabbia di chi questi problemi li denuncia da anni, trovando orecchie poco attente. Servono investimenti in sicurezza e formazione, perché non c’è molto da inventare: bisogna mettere in condizione chi lavora di conoscere i rischi e di poter tornare a casa sano e salvo". (Stefano Chianese/alanews)

Trascrizione generata automaticamente

Chi è Diego Beh la politica deve intervenire Innanzitutto in coinvolgendo la catena della della catena della responsabilità È chiaro che non è una specifica responsabilità della politica ma è provare a ragionare in un come sistema la sicurezza non può essere gestita sport ma poi gestita in un meccanismo sistemico quindi dove tutti i componenti quindi istituzioni sindacati imprese lavoratori facciano la loro parte e non c’è una soluzione alle morti nei cantieri c’è se ovviamente tanto impegno bisogna aumentare i controlli bisogna aumentare le dotazioni all’interno degli ispettorati del lavoro delle Asl delle INPS degli ispettori che vadano comunque a verificare in maniera anche preventiva quelle che sono le normative sulla sicurezza e poi come dicevo prima un grosso intervento sulla cultura la cultura della sicurezza è un qualcosa sulla quale noi non possiamo assolutamente rinunciare è una cosa che non possiamo assolutamente mettere in secondo piano ma è la priorità del nostro settore un giorno di lutto e di rabbia e anche di dolore Noi siamo in piazza per dire che in un paese normale a 66 anni si sta in pensione e quello che è avvenuto non può lasciarci indifferenti siamo impegnati a fare in modo che questa strage nei luoghi di lavoro finisca e adesso aspettiamo da chi ha dato il cordoglio E chi in queste ore sta manifestando la propria vicinanza di fare cose concrete sono stati occasioni in cui si potevano cambiare le cose come nel referendum Qualcuno ha detto che bisognava andare al mare Ecco qui in piazza c’è la rabbia del mondo del lavoro che chiede alle 6 di fare la loro parte di cambiare le leggi perché chi esce la mattina per andare a lavorare deve tornare a casa dai propri cari quella di oggi è una risposta importante Ci aspettiamo che nelle prossime settimane a partire dal governo ci siano Tevere per fare in modo che la strage nei luoghi di lavoro finisco e la gente possa lavorare in condens sicurezza e posso tornare dai propri cari e soprattutto Quanto costerà il dolore delle famiglie che probabilmente ho Imperia uno rimangano sole e questa è la rabbia di chi in qualche modo questi problemi li ha denunciati più volte ma troviamo semplicemente orecchie poco a te ma ci vogliono investimenti in sicurezza bisogna mettere in campo la formazione Bisogna essere sicuri che quando si va a lavorare si possa tornare a casa quindi non c’è molto da inventare da questo punto di vista ci vogliono soldi per insicurezza e ci vogliono formazione dei lavoratori e di chi sta sui cantieri o di chi opera per cercare di metterne No nella condizione di essere coscienti dei rischi che si corrono

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