“Disarmiamo il patriarcato”, in migliaia a Roma per il corteo di Non una di meno

"Disarmiamo il patriarcato", in migliaia a Roma per il corteo di Non una di meno

Non una di meno: "dopo Giulia Cecchettin altri 106 nomi"

Cronaca (Roma). Contro il patriarcato. Contro i troppi femminicidi, le troppe violenze. La ‘marea transfemminista’ torna a sfilare per le strade della capitale. Verso il 25 novembre, la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, da piazzale Ostiense il corteo nazionale di NON UNA DI MENO che attraverserà Roma per Arrivare a piazza Vittorio Emanuele II. Al grido "Disarmiamo il patriarcato", sono già in migliaia al concentramento a Piramide. A un anno dal femminicidio di Giulia Cecchettin "altri 106 nomi, rimasti anonimi, si sono aggiunti", affermano le promotrici, sottolineando poi: "Le parole del ministro Valditara confermano l’urgenza di scendere in piazza. Il patriarcato esiste, non è ideologia e il razzismo istituzionale non è la risposta. L’assassino, il violento, l’abusante sono figli della nostra societa’ e hanno quasi sempre le chiavi di casa", ha ricordato NON UNA DI MENO (Stefano Chianese/alanews)

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messaggio perché è importante essere in piazza oggi essere in Piazza è importante ma è importante perché tutto l’anno noi lottiamo lottiamo contro la violenza che si esercita su sia nella forma della violenza di genere sia nella forma della violenza della guerra e la violenza economica perché ci vengono fatte firmare le dimissioni in bianco questo non si dice mai quando si parla dei bassi tassi di lavoro e occupazione delle donne in Italia e ci viene portata addosso nella scuola nell’istruzione quindi è importante essere qui ma importante e tutti gli altri 365 giorni lottare contro un sistema che fa guerra non sono Annota guerra questo sistema si fonda sulla guerra ci sono Guerre in corso nostro governo è implicato è coinvolto e quindi la nostra è una lotta contro tutte le forme di violenza guerra compresa siamo qui anche contro la guerra contro tutte le guerre ci siamo al padre al cane è questo che rientra nelle parole del ministro di questa settimana non è stato un dibattito sistema patriarcale sistema economico capitalista quindi che si fonda se stesso sullo sfruttamento del vivente donne uomini piante animali terra cielo acqua questo mi c’è bisogno che io te lo sappiamo tutti esternazioni di alcuni membri del governo niente di più dal governo di oggi onestamente quindi L’importante è incazzata essere o a essere in piazza oggi perché è importante eliminare la violenza contro le donne le parole Quindi Viva l’Italia fuori il capo esiste esiste abbiamo tutte non è valditara che ci deve insegnare il femminismo sicuramente quindi non ci cambia molto siamo in piazza da anni quindi mettiamo continuamente l’ano 23.000 donne Perché sono dovuta 22 recita raccontato storie di violenza e storia di patriarcato quest’anno fino a i primi 10 mesi abbiamo accolto i primi 10 mesi abbiamo accolto già quest’anno quasi 22 mila donne È questa la risposta mi fate mercato c’è resiste Esiste la violenza strutturale lo sappiamo lo dobbiamo sapere la responsabilità non è che le donne la responsabilità e di altri e dopo che maltratta è delle funzioni che non dà le risposte e di tutte le operatrici e operatori che non si formano perché non c’è una formazione obbligatoria siamo qua per dire che bisogna quelli cambiare la cultura queste leggi non ti basta No non facciamo un passo indietro siamo qua strette per andare avanti mi porteresti Mole poi andiamo avanti andiamo avanti insieme per dire ribadire che fosse azione e ferma vogliamo di più vogliamo essere libere