DRAGONI DEMOLISCE SCHLEIN: NESSUNO LA CAPISCE IN CONFERENZA ▷ “IMPREPARATA PURE SUI TEMI A PIACERE”

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33 volte "diciamo". Questo il numero di cui si parla per quanto concerne il termine utilizzato da Elly #Schlein alla prima #conferenza da segretaria del #PD. Un ruolo che negli ultimi mesi ha fatto non poca fatica a trovare qualcuno che lo occupasse.
E quanto finalmente lo trova, avviene l’impensabile.
Sembra il caso di una continua circonlocuzione, di una supercazzola, la conferenza tenuta recentemente da Schlein.
"Circonlocuzione", ovvero quel tentativo di girare intorno a qualcosa, a un discorso, ad un dibattito o a delle domande.
E sono proprio quest’ultime ad aver trovato delle risposte non proprio chiarissime.

Che i giornalisti abbiano chiesto un’opinione sul termovalorizzatore di Roma o sulla questione intorno all’abbattimento dell’orsa JJ4, la segretaria del Partito Democratico non sembrava aver le idee chiare in merito a cosa rispondere, viste le difficoltà di espressione riscontrate e prontamente ripubblicate e commentate nei media, nei quali è esploso il caso tra l’ironia generale.
Ora si parla quindi di insicurezza. Si mettono in dubbio le capacità, e i più si chiedono quindi se la Schlein sia il profilo politico più corretto per la sinistra italiana, o addirittura per la politica in generale. Per rispondere a questi dubbi, è intervenuto in diretta a "Lavori in Corso" il giornalista de La Verità, Fabio #Dragoni, che così commenta il caso: "Una politica impreparata"

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"Sfido chiunque a sentire le parole di Schlein. Vi chiedo: ma avete voi la sensazione di trovarvi di fronte ad una persona preparata? Sinceramente, avete questa impressione? Io no.
Addirittura neanche sull’orsa, che dovrebbe essere il classico ‘argomento a piacere’, non ha saputo dire nulla".
Dragoni allora ne ricorda un altro di "argomento a piacere": "Qualcuno gli chiese, sulla tragedia di Cutro – quella in cui morirono circa 90 migranti – se Meloni non avesse fatto un po’ tardi a parlare con i naufraghi. Una domanda con risposta incorporata, praticamente".
Anche lì, come dice Dragoni, dopo una serie di smorfie ed una lunga pausa, sfoderò l’ormai classico "diciamo".

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