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Molte cose sono possibili anche nelle normali abitazioni nel 2023. Una di queste è una misurazione precisa della #temperatura esterna.
Sembrano essere di moda come i tormentoni i #gradi addirittura "percepiti al suolo" nell’estate in cui una nuova emergenza – dopo il virus – fa il diavolo a quattro sulle prime pagine.
Parliamo del "climate change" o cambiamento climatico, che impone prime pagine senza mezzi termini: "rischio catastrofe" si legge addirittura su Repubblica, che fa riferimento a un virgolettato di Stigliz, che di lavoro fa però l’economista.
"Nel sud Europa le temperature del #Sahara", leggiamo nell’occhiello di un’immagine in cui la scelta cromatica preminente è un rosso fuoco acceso.
"Negazionisti climatici" dicono già, non appena si sentono toni atti a smorzare la paura. Chissà se lo stesso appellativo si può riservare a chi fa notare che una misurazione puntuale (di un giorno) non dimostra l’affermarsi di un’#emergenza.
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