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GARLASCO RIAPRE IL VASO DI PANDORA: “DOBBIAMO TORNARE A PARLARE DI MAGISTRATI!” | Daniele Capezzone

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La vicenda di Alberto #Stasi, tornata al centro del dibattito pubblico con la nuova inchiesta sul delitto di Chiara #Poggi, ha riacceso i riflettori sulla qualità delle indagini giudiziarie in Italia.

Daniele #Capezzone, ai microfoni di #CapezZoom, ha sottolineato come "lo dicevo già in tempi sospetti, la giustizia abbia agito in maniera approssimativa sul caso di #Garlasco. Ma quanto è stata fatta male la prima indagine?". Secondo il direttore editoriale di Libero, il processo che ha portato Stasi a scontare 12 anni di carcere su una condanna a 16 sarebbe stato viziato da carenze investigative e da una costruzione accusatoria fondata su indizi, ma priva di prove concrete. "Insomma, è possibile che il povero Stasi si sia preso una condanna… e oggi tutti abbiamo la sensazione che sia una persona innocente", ha detto Capezzone, rivendicando di aver sollevato il dubbio "in epoca non sospetta".

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