Inaugurata mostra a Roma per il giornalista Andy Rocchelli
L’iniziativa nella sede di Libera, i genitori: "Vogliamo la verità"
Cronaca (Roma). Rino Rocchelli, padre di Andy Rocchelli, il fotografo dell’agenzia Cesura morto in Ucraina dieci anni fa, è intervenuto a margine di una mostra dedicata al figlio, organizzata nella sede di Libera a Roma.
"Ringraziamo moltissimo Libera per essersi interessata a questo caso e per il supporto. Lo scopo di questa mostra è mantenere viva l’attenzione in un momento in cui, purtroppo, questa attenzione è tutt’altro che viva. La guerra ha congelato negli ultimi tre anni l’interesse su questo caso, di cui si conosce la verità ma manca assolutamente la giustizia", ha dichiarato Rocchelli.
Il padre del fotoreporter ha sottolineato l’importanza di mantenere alta l’attenzione pubblica: "Speriamo che questa iniziativa possa contribuire a rompere il blocco che impedisce di tornare a una situazione legale in cui i responsabili siano denunciati e si possa finalmente arrivare alla verità. Noi non aspettiamo nient’altro, non vogliamo vendetta, ma semplicemente che la verità venga riconosciuta".
La mostra su Andy Rocchelli proseguirà nei prossimi giorni, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e rilanciare la richiesta di giustizia per il giovane fotografo. (Stefano Chianese/alanews)
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questa mostra fotografica dove ringraziamo moltissimo libera di esserti interessato a questo caso è di supportarlo scopo e mantenere vivo l’attenzione in un momento in cui purtroppo queste attenzione qua tutt’altro che viva da guerra congelato in questi ultimi tre anni l’attenzione su questo caso di cui si conosce la verità ma manca assolutamente la giustizia e quindi può mantenere vivo l’interesse e speriamo che poi a un certo momento rompa questo blocco che c’è per ritornare a situazione legale in cui chi è responsabile Sì sì denunci si è bruciato e se noi non aspettiamo nient’altro non è che vogliamo in prigione deve dir la verità che non potevano andarsene perché avevano questa gente conoscevano il nome di tutti i bambini zaino e quindi delle registrazioni degli incontri che quotidianamente quindi perché quindi di uccidere tutti