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«Qui Dio non c’è, pietà non c’è,
tra gli angoli e il fango dove Dio non c’è,
qualunque Dio non c’è».
È una strofa di “Zona di #guerra”, estratto del nuovo album “La #cavernadiPlatone”, «uno dei brani più intensi: il misterioso protagonista del primo episodio si trova catapultato in una terribile realtà, nella quale un conflitto, cosa di per sé atroce, diventa ancora più tragico entrando nella vita, nelle case, violando l’intimità di persone innocenti».
«Il video si rivela come un pugno nello stomaco, disegnando una Storia senza vincitori e vinti: la guerra, per le persone comuni, rimane una sconfitta per tutti.
La canzone non verrà presentata come “il nuovo singolo”, non essendo certo nata per compiacere il mainstream: la considero un altro tassello artistico da aggiungere alla storia de “La caverna di Platone”, uno degli album più importanti della mia carriera»
Una canzone impegnata così come tutta la carriera di #EnricoRuggeri, che in questo album condensa politica, amore, poeti e Milano.
Così ce ne ha parlato a Music Provocateur, da Leo Kalimba Gerardi.
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