Italian Design Day, Galimberti (ADI): “Il Compasso d’Oro guarda alla qualità, non più al prezzo”

Italian Design Day, Galimberti (ADI): "Il Compasso d’Oro guarda alla qualità, non più al prezzo"

Alla Triennale di Milano un convegno su inclusione, innovazione e sostenibilità, temi centrali della nona edizione dell’IDD

Spettacolo (Milano). Nella giornata di mercoledì 5 novembre, la Triennale di Milano ha ospitato un convegno dedicato al tema della nona edizione dell’Italian Design Day (IDD), svoltasi lo scorso febbraio. Promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dal Ministero della Cultura – Direzione Generale Creatività Contemporanea, in collaborazione con Triennale, ADI – Associazione per il Disegno Industriale, Fondazione ADI Collezione Compasso d’Oro e Salone del Mobile, l’incontro ha visto la partecipazione di esponenti di primo piano del settore riflettere su progetti in grado di ridurre le disuguaglianze e valorizzare le differenze. Stefano Boeri, presidente di Triennale Milano, ha affermato: "Il Design Day è un evento molto importante perché è una delle forme con cui il design italiano e le istituzioni che lo promuovono fanno di questo grande progetto una presenza in tutto il mondo. Quest’anno il tema riguarda da vicino la mostra che Triennale ospita, ovvero le diseguaglianze che continuano ad aumentare in maniera esponenziale". Anche Marco Sabetta, direttore generale del Salone del Mobile, ha sottolineato la proiezione futura dell’iniziativa: "Oggi è un giorno speciale in cui lanciamo l’Italian Design Day ormai verso la sua decima edizione nel 2026". Luciano Galimberti, presidente ADI, ha detto: "L’esposizione della Triennale ci ha aiutato a vedere e capire una serie di problemi legati alle disuguaglianze non solo nel mondo ma anche nel design stesso. Io credo che il design italiano, a suo modo, stia aiutando a colmare queste disuguaglianze. L’Associazione del Disegno Industriale cerca di portare la propria testimonianza con il lavoro del Compasso D’Oro, elemento di misura della qualità". Galimberti ha poi continuato con una riflessione sul cambiamento dei criteri di valore del design contemporaneo: "Fino a qualche anno fa il Compasso D’Oro aveva una prerogativa: il prodotto doveva costare poco ed essere disponibile ovunque. Con la globalizzazione il sistema italiano produttivo non può competere con realtà dove la qualità della vita è lontana. Quindi noi abbiamo fatto una scelta di ricerca della qualità, che non vuol dire lusso. Un’altra frontiera importante su cui crediamo è il design della socialità, capace di proporre relazioni e prospettare soluzioni". (Nicoletta Totaro/alanews)

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è un evento molto importante perché è una delle forme con cui il design italiano e le istituzioni che lo promuovono fanno di questo grande progetto una presenza in tutto il mondo Grazie al rapporto col Ministero degli Esteri con Le ambasciate il tema è un tema che riguarda da vicino alla mostra che trinario ospita cioè quello delle diseguaglianze di come nel mondo siano aumentate in maniera esponenziale le differenze di reddito di classe di come le diseguaglianze oggi sia un problema senza il quale anche le grandi sfide del cambiamento climatico o dell’intelligenza artificiale non saranno mai vinte appena tornato oggi è uno dei momenti in cui andiamo a lanciare raccontare l’Italia line dei che io ormai alla sua decima edizione e quindi dobbiamo anche in qualche maniera raccontare di un’edizione speciale che sarà che partirà appunto l’anno prossimo il 26 disposizione della triennale ci hai aiutato a vedere e capire tutta una serie di problemi legati alle disuguaglianze evidentemente del mondo ma anche del mondo del design di fondo è come il design italiano può aiutare a colmare queste queste disuguaglianze se lo sta facendo Io penso di sì a suo modo e associazione design industriale cerca di portare la propria testimonianza con il lavoro il compasso d’oro che è un elemento di misura della qualità della italiano e tale qualità ricercate anche pacità di colmare questa differenza queste distanze fino a qualche anno fa aveva una una prerogativa doveva il prodotto doveva costare poco essere disponibile a qualunque latitudine al minor prezzo possibile con la globalizzazione questo diventa molto più complicato Il sistema italiano produttivo Non può competere con realtà dove le conquiste sindacali la qualità del Lavoro e della vita è così lontana rispetto ad altre nazioni Qui abbiamo fatto una scelta di ricerca della qualità che non vuol dire lusso c’era qualità alta anche ad esempio auto potentissime nuovo Pamphili che evidentemente appannaggio di pochi ma se guardiamo questi prodotti di carattere esclusivo per capacità di colmare disuguaglianze dei Fiori mettendo in gioco artigianalità e mettendo in gioco tutte quelle professionalità che erano marginalizzate dalla competizione internazionale a loro modo fanno che questa poi un’altra frontiera

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