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La bolla della transizione green è scoppiata: ecco perché negli USA Blackrock & Co fanno dietrofront

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E torniamo a parlare della famigerata #transizione energetica (o #green).

Negli ultimi anni la corsa alla transizione energetica ha attirato, come sapete, ingenti investimenti, ma si sta rivelando un fallimento, soprattutto per molti grandi fattori del private equity. Tra il 2021 e il 2022 il settore ha raccolto solo negli Stati Uniti oltre 1.000 miliardi di dollari, grazie anche agli incentivi dell’Inflaction Reduction Act di Biden.

Tuttavia queste scommesse sulle start-up legate alle rinnovabili – cioè batterie, eolico, fotovoltaico – si stanno sgretolando con svalutazioni massive e rendimenti negativi.
Giganti come #BlackRock, Riverstone, CDPQ e altri hanno già ammesso perdite significative, mentre altri investitori mantengono riserbo. Il valore delle aziende del settore, che inizialmente era gonfiato fino a 15-20 volte gli utili, ora è crollato intorno a 10 volte quello che era qualche anno fa.

Su un fondo focalizzato sulle rinnovabili, Blackrock ha registrato un tasso interno di rendimento, cioè un IRR (internal rate of return) del -0,3%, cioè un disastro in un parametro fondamentale per la valutazione finanziaria. Poi ha bloccato la raccolta di 7 miliardi di dollari per un nuovo fondo. Il settore, gonfiato da valutazioni eccessive e finanziato da un credito a basso costo, sta ora subendo un ridimensionamento drastico.

Con l’arrivo di Trump, che ha intenzione di tagliare i sussidi, molte aziende rischiano di fallire, dimostrando che le rinnovabili, senza una solida base economica, non sono immuni alle crisi del mercato.

Quando insomma il denaro scorreva a fiumi grazie ai sussidi, tutti a esaltare la transizione green. Oggi che la bolla è scoppiata, gli stessi fondi che hanno soffiato sul fuoco, fanno finta di cadere dalle nuvole. Ecco, io questa mattina vado a trovare un’azienda, una filatura, un a SpA che opera nella tradizione italiana della moda, e a me interesserà una cosa: l’opinione di chi lavora sul tema delle rinnovabili e soprattutto su tutto il processo di certificazione ambientale che per le piccole e medie imprese italiane sta diventando un onere burocratico complicatissimo e costosissimo. Ecco, io credo che dopo anni di follia burocratica legata alla transizione green, qualcuno cominci a capire come vanno le cose. Se BlackRock e i grandi fondi finanziari americani si ritirano da quel settore, io credo che la politica prima o poi farà altrettanto.

Malvezzi Quotidiani, comprendere l’Economia Umanistica con Valerio Malvezzi

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