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La #produzioneindustriale italiana ha seguito un percorso chiaro: un trend #positivo fino all’inizio del nuovo millennio, poi una brusca frenata con l’ingresso nell’euro. Il punto di rottura risale al 2011, anno che coincide con la fine del governo #Berlusconi. Da allora, la stagnazione ha caratterizzato il comparto produttivo del Paese.
Numeri alla mano, in vent’anni l’ #Italia ha perso circa il 18% della produzione industriale, mentre il resto del mondo ha registrato una crescita del 22%. Non è solo questione di grafici: l’impatto si avverte sul territorio. In Lombardia, una provincia un tempo industriale è passata da 400 a 200 aziende. L’effetto? Una desertificazione produttiva ignorata dalla narrazione dominante. Seguire le mode europee e internazionali (si sostiene) ha avuto un costo pesante, aggravato dall’adozione di strategie non coerenti con la struttura economica italiana.
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