L’AGGUATO POLITICO PASSATO SOTTO SILENZIO ▷ “IO AGGREDITO DA CHI ROVESCIÒ IL FANTOCCIO DELLA MELONI”

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Sulla prima pagina di Repubblica leggiamo: "Antifascismo proibito". Parliamo del caso di #Firenze, dove è scoppiata una rissa fra alcuni esponenti del movimento #AzioneStudentesca, che facevano volantinaggio agli ingressi del liceo Michelangelo e alcuni studenti della scuola. A seguito della lite, la Preside di un’altra scuola fiorentina ha inviato a tutti i suoi studenti una lettera, nella quale veniva paragonato l’evento ad un intervento fascista. Il Ministro dell’Istruzione #Valditara, ha criticato il comportamento della Preside giudicandolo fuori luogo, suscitando le polemiche da parte dei giornali di parte avversa. La lettera, da quello che si legge, è piena di ideologia e demonizza una parte sola.

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"La #politica deve rimanere fuori dalle scuole soprattutto quella violenta. Bisogna condannare ogni forma di violenza, al netto di quello che emergerà dai fatti. Si diceva che c’era stata un’aggressione squadrista, in realtà sta emergendo che si tratta invece di una scazzottata fra parti di opinioni opposte, e forse fomentata dai collettivi di sinistra".
Senza contare quegli agguati politici che poco risalto hanno invece sulle prime pagine, di cui lo stesso consigliere è stato protagonista (suo malgrado): "Io in primis a Bologna ho subito un’aggressione da parte dei collettivi sinistra". Ed è proprio la vicenda personale che ci racconta Stefano #Cavedagna, portavoce di Gioventù Nazionale e consigliere comunale di Fratelli D’Italia, che ci fa capire i due pesi con cui viene strumentalizzata la violenza politica: "Loro erano in 20 o 30, noi in dieci tra cui tre ragazze. Sono andato in prognosi perché ho preso quattro pugni alla testa e due al costato, tra l’altro saltando chi era in fila magari da mesi perché in quel caso si rischia un’emorragia interna che può causare danni importanti".

"Il collettivo che ci ha aggredito è il #CUA, Collettivo Universitario Autonomo che è poco universitario e molto autonomo, gli stessi che hanno appeso il fantoccio della Meloni e che poi hanno ricevuto delle misure cautelari. Per fortuna c’erano telecamere che hanno ripreso tutta la situazione".
Chi si è scusato?
"E’ arrivata solidarietà da una parte della sinistra bolognese, quella estrema non ha mai espresso alcun tipo di solidarietà. Non se ne è mai parlato".
L’intervista di Francesco #Borgonovo.

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