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Le imprese globali stanno attuando piani strategici di rafforzamento e rilocalizzazione dei siti produttivi e dei centri di ricerca negli #StatiUniti, a seguito dell’inasprirsi delle guerre commerciali. Il colosso svizzero Roche, per esempio, ha annunciato un piano quinquennale di investimenti da 50 miliardi di dollari negli #USA. Vi segnalo queste notizie perché possiate ascoltare anche “un’altra campana”. Quello di Roche è solo l’ultimo annuncio in una lunga serie di dichiarazioni da parte di multinazionali intenzionate a rafforzare la loro presenza produttiva sul suolo americano.
Molte aziende scelgono di spostarsi negli Stati Uniti anche per evitare le barriere tariffarie volute da Donald #Trump. È evidente che uno degli obiettivi di queste barriere è proprio quello di riconsolidare l’economia statunitense. Si tratta di piani di lungo termine che fanno pensare che le aziende non si aspettino cambiamenti radicali nelle condizioni commerciali nemmeno dopo il termine del quadriennio dell’attuale presidente. Potrebbe essere un trend destinato a cambiare lo scenario globale. Sebbene sia prematuro fare previsioni certe, si nota un rallentamento negli scambi internazionali e una crescita economica instabile, che potrebbero, per contro, provocare chiusure e perdite di posti di lavoro.
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