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L’On. Mario #Draghi, dopo anni di silenziosa complicità con le politiche che hanno indebolito la domanda interna e hanno soffocato la produttività in #Europa, oggi invoca un cambiamento radicale. I dati parlano chiaro. Tra il 2009 e il 2024, cioè in 15 anni, gli Stati Uniti hanno accumulato un deficit primario di 14.000 miliardi di dollari contro i soli 2.500 miliardi dell’Eurozona, dimostrando come la rigidità fiscale europea abbia frenato la crescita, se osserviamo i dati di crescita di Stati Uniti contrapposti all’Unione Europea.
Il Fondo Monetario Internazionale ritiene che le barriere interne equivalgano a dazi del 45% sui beni e del 110% sui servizi, rendendo il mercato interno europeo meno dinamico e più chiuso degli Stati Uniti.
La produttività, secondo l’Onorevole Draghi, sarebbe stata penalizzata dalla scarsa domanda, ma il problema non è stato tollerato, bensì deliberatamente perseguito, perché la domanda è stata fatta debole, proprio dalle politiche economiche. Oggi Draghi cambia strada, propone l’opposto di quello che è stato fatto negli ultimi vent’anni e cioè meno regolamentazioni, più investimenti pubblici, un’integrazione più stretta tra gli Stati membri, come se fosse una soluzione nuova.
#Euro #Economia #UE
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