Milano, Scalfarotto su difesa: "Non possiamo essere vasi di coccio in mezzo a vasi di ferro"
Francesco Ascioti, Ivan Scalfarotto e Alessandro Di Tocco intervengono in Piazza della Scala su deportazioni di bambini in Russia e sul tema della difesa
Cronaca (Milano). Al presidio per i bambini ucraini, "riportiamoli tutti a casa" in Piazza della Scala, oltre agli striscioni e alle bandiere, tre voci rappresentative delle istanze portate in piazza. I loro interventi hanno ribadito la richiesta di impegno internazionale per il ritorno dei minori sottratti dalle zone occupate e si sono concentrate sul tema della difesa.
A prendere la parola per primo Francesco Ascioti, che ha richiamato l’attenzione della comunità locale e nazionale sul tema dei minori deportati. "Siamo qui questa sera per rinnovare l’attenzione della comunità milanese, e speriamo italiana, sul tema dei bambini ucraini deportati in Russia da Putin, privati della loro identità per diventare soldati di Putin. È una cosa inaccettabile. Centinaia di migliaia di bambini: tutta la comunità internazionale si deve mobilitare per questi bambini", ha detto Ascioti.
È poi intervenuto Ivan Scalfarotto, che ha inquadrato il fenomeno in termini culturali e di sicurezza: «Putin e il suo regime pensano che l’Ucraina non esista, che la sua lingua e la sua cultura non debbano esistere. Noi non possiamo essere vasi di coccio in mezzo a vasi di ferro: è giusto difendersi, investire nella difesa e continuare a sostenere l’Ucraina, che rappresenta un baluardo dei valori democratici. Con un vicino ostile che conduce guerre ibride anche contro di noi, dobbiamo decidere se vogliamo preservare le nostre libertà".
Infine Alessandro Di Tocco, rappresentante dell’associazione UAMI (Ucraini a Milano), ha denunciato il destino di molti minori: "Di molti bambini purtroppo non si sa nulla: deportati, documenti cambiati, adottati da famiglie russe che cercano di cancellarne l’identità. L’unico modo per fermare la Russia è con le armi: è il linguaggio che la Russia comprende. Difendersi significa anche difendersi con gli strumenti necessari". (Andrea Guidoboni/alanews)
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siamo qui questa sera per rinnovare l’attenzione della comunità Milanese Speriamo italiana sul tema dei bambini ucraini deportati in Russia da Putin privati della loro identità per diventare soldati di Putin è una cosa inaccettabile una deportazione inaccettabile un tema di cui non si parla parliamo di centinaia di migliaia di bambini è tutta la comunità internazionale si è mobilitare per questi bambini di tutto il territorio ucraino su da cui sono stati prelevati e deportati i bambini in Russia Putin e il suo regime pensano che l’Ucraina non esista che la sua lingua non debba esistere la sua cultura che non esiste il popolo che sia un pezzo dell’impero Russo è uno degli strumenti più Crudeli che utilizzano quello di portar via dei bambini per rieducare Harley e per fare in modo che parlino la lingua dell’invasore per darli a famiglie di sì che li facciano crescere lontani dalle famiglie si potrebbe si dovrebbe fare molto di più perché la salvaguardia della democrazia e della Indipendenza dell’Ucraina ci riguardano da vicino quello che Putin contesta è l’aspirazione degli ucraini a far parte dell’Europa a godere dei diritti civili e democratici che per noi sono contate che per lui sono una forma di decadenza e quindi l’attacco al Ucraina è stato l’attacco all’Unione Europea al modello di civiltà giuridica dell’Unione Europea quindi Io credo che noi dovremmo aiutare l’incremento tutti i modi per fare sì che possa resistere a questo vile vigliacco attacco e possa come giustamente vuoi entrare al più presto a far parte dell’Unione Europea l’alleato americano che si è occupato della Difesa dell’Unione Europea dell’Europa in generale per molti decenni non dà segno di voler continua a farlo e quindi non gli europei dobbiamo decidere se vogliamo difenderci e se vogliamo preservare la nostra libertà le nostre libertà o se vogliamo essere un vaso di coccio in mezzo ai vasi di ferro ma con un vicino come la Russia che sappiamo bene Non ha soltanto attaccato attaccato l’Ucraina ma sappiamo che conduce una guerra ibrida contro di noi gli hacker di Putin mandano in crisi gli aeroporti europei i suoi aerei sui droni volano sulle storie sulla Polonia quindi si tratta di un paese ostile Allora essendo bambini di solito non vengono portati a combattere ma gli viene insegnato gli viene insegnato diciamo l’addestramento che ormai viene insegnato nelle scuole elementari Russia e gli viene insegnato cosa terribile a odiare il proprio paese a odiare i propri genitori proprio amici a pensare che dovranno essere loro i propri genitori o proprio mamma è proprio qua è una cosa terribile di molti Purtroppo non sappiamo nulla perché sono scomparsi hanno cambiato documenti e quindi sono sta


