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MO, a Montecitorio presidio giornalisti in solidarietà a colleghi palestinesi

MO, a Montecitorio presidio giornalisti in solidarietà a colleghi palestinesi

Bandiere e slogan: sino all’8 giugno presidio permanente

Politica (Roma). Presidio permanente a Montecitorio sino all’8 giugno. Bandiere palestinese e fotografie delle vittime. I giornalisti scendono in piazza all’Obelisco a Montecitorio in solidarietà ai colleghi palestinesi, denunciando violenze e repressioni. Dunque giornalisti, operatori e videomaker sono in presidio permanente davanti Montecitorio, a Roma, in solidarietà ai colleghi palestinesi per leggere i loro nomi e per chiedere stop al Memorandum di Intesa Italia-Israele. Presenti anche liberi cittadini che hanno espresso la loro opinione sulla vicenda, sventolando immagini e cartelli che lasciano poco spazio alle interpretazioni su quale sia il loro pensiero su quanto sta accadendo a Gaza,. (Pasquale Luigi Pellicone/alanews)

Trascrizione generata automaticamente

per quello che sta succedendo a Gaza per la guerre per gli armamenti per i soldi spesi per le bombe e guardate anche questo non so se ce la fate questo già basta avanza per vergognarsi oggi come Allora l’Italia e partecipa a genocidi Allora era Auschwitz e oggi e Gaza oggi come Allora non cosa hai cambiato mio padre si vergognerebbe e io mi vergogno mio padre partigiano è Si vergognerebbe io mi vergogno di italiano in questo momento dello Stato criminale di Israele Israele sopra un manifestazione che lascia poco spazio alle interpretazioni noi siamo qui a nome delle tante e tanti colleghi cinesi che sono uccisi che sono stati che sono stati uccisi da Israele durante L’occupazione di Gaza Sono morte più giornaliste e giornalisti che durante le due guerre mondiali mette insieme i giornalisti Simone alla pulizia etnica vengono uccisi da prima del 7 ottobre Israele non so La Gazza Ma anche in cisgiordania Io sono qui anche a nome di piscina Bulè che oggi avrebbe la mia età e invece è morta uccisa da tutti noi siamo qui per denunciare il fatto che i giornalisti internazionali non possono entrare a Gaza non possono entrare perché Israele non vuole testimoni della pulizia etnica dello sterminio nonostante questo le settimane che arrivano arrivano grazie alle colleghe e colleghi che ci hanno inondato di video che non possono più essere messi in discussione All’inizio ci dicevano se le immagini finte il sangue finto il primo ospedale bombardata da un errore il secondo sotto c’erano i tunnel il terzo pure il quarto pure resto noi sappiamo che tutti e 36 Gli ospedali sono stati bombardati che il 90% degli edifici di Garda è stato colpito Rasa al suolo che sono stati usati al kg di culto i campi da calcio i campi coltivati che la popolazione è stata affamata che la popolazione è stata costretta ad abbandonare le proprie case e che poi sono stati bombardati che gli accampamenti dove venivano costretti a rifugiarsi oggi noi sappiamo che vengono Uccise le persone mentre vanno a prendere gli aiuti oggi noi sappiamo perché c’era racconto non è o.n.g. internazionali in racconta Unicef ce lo racconta Medici Senza Frontiere che la maggior parte dei feriti sono civili sono donne e bambini a maggior parte dei morti oltre 50.000 Ma è una cifra largamente per effetto perché moltissimi rimarranno sotto le macerie per non sappiamo quanto tempo la maggior parte sono civili sono donne e bambine noi oggi saltiamo tutto questo è come giornaliste e giornalisti abbiamo dovere di denunciarlo abbiamo dovevi dare voce alle nostre colleghe e colleghi in Palestina 15 Giordania e a Gaza perché come dice lo scrittore egiziano Omar e la card lui lo ha detto poco dopo il 7 ottobre Guardate ci ha messo in guardia Arriverà un giorno in cui Tutti diranno di essere sempre stati contro quel giorno e adesso intanto e tanti Soltanto oggi si rendono conto che non ha verde niente per me di Per oltre un anno equivale a essere complici Chiunque ha una voce Pubblica se non vuole essere complice deve denunciare la pulizia etnica a Gaza no libera bribri

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