Napoli, aggressioni ai sanitari. I medici dell’Ospedale Betania: "Non ci sentiamo al sicuro"
"Sembra una guerra. Infermiere e vigilante in prognosi dopo traumi riportati"
Cronaca (Napoli). Dopo l’ennesima aggressione avvenuta all’Ospedale Villa Betania di Napoli, dove sono rimasti feriti un infermiere e un vigilante, parlano i medici Angelo Cecere, direttore sanitario del Betania e Lavinia Saldamarco Uosd pronto soccorso emergenza urgenza. "Non riusciamo più a lavorare in queste condizioni. Aggressioni sono ormai diventate un fenomeno all’ordine del giorno". (Raffaele Accetta/alanews)
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Sì purtroppo abbiamo avuto ancora una volta un episodio dicevo le di un’aggressione al personale sanitario in servizio durante il servizio in pronto soccorso e non è la prima volta purtroppo ne registriamo già diverse dall’inizio dell’anno almeno un paio al mese e di diversa gravità questo è stato abbastanza grave perché purtroppo una persona incompleto non che non poteva essere assolutamente gestita aggredito sia un infermiere in servizio che una guardia giurata che intervenuta per cercare di sedarlo di qualche modo di aiutare l’infermiere l’infermiere un trauma addominale il il personale da guardia giurata invece sia il volto che al torace è un trauma contusivo al volto e al torace se volevo lavorare in guerra Ma va a fare il militare non il medico il medico Lo si fa per cercare di aiutare le persone di prendersi cura delle persone solo che questa è una cosa che purtroppo a volte non ben capita e quindi è un problema anche di civiltà di cultura legata in pronto soccorso arrivano persone che in pronto soccorso non devono arrivare potrebbero essere intercettate assistite curate sul territorio problema della sanità è molto molto più più ampio fatto di di percorsi e di dare anche un valore alla al territorio di intervenire sul territorio di intercettare alcuni bisogni della popolazione direttamente sul territorio è in pronto soccorso di non arrivare persone che realmente hanno bisogno di un’emergenza di una di un trattamento di un’assistenza in emergenza in urgenza inizia con lo sconforto poi con la rabbia e poi si spera in soluzioni che possano venire anche dalle istituzioni e che può in qualche modo garantire tutela a chi cerca di fare il proprio lavoro in maniera in maniera serena in maniera anche efficiente e questo clima inficia sicuramente l’efficienza del nostro lavoro delle nostre prestazioni Perché lavorare sereni significa lavorare meglio lavorare con la paura di poter subire danni personali danni alla struttura di tutto ciò che ci serve per poter operare ovviamente significa lavorare purtroppo siamo esposti tutti a dei grandi rischi ormai perché è diventato quasi un fenomeno fenomeno sociale un fenomeno culturale Non lo so qual è che spinge ad aggredire in qualche modo ti deve aiutare non lo riesco a comprendere bene Sicuramente ci sono state situazioni nelle quali ho discusso cercando di mantenere anche a te il il livello ad un livello accettabile di discussione Però anche quello è un lavoro complicato cioè anche quello di riuscire a mantenere un livello sopportabile di discussione è un qualcosa che fondamentalmente che così impari e che ci vogliano anni riuscire a tenere sotto controllo lira di chi non so neanche perché la vuole sfogare su di te non si riesce a trovare per la giusta quantità di personale ormai da nessuna parte non i medici sono molto sconfortati così come il comparto così poi infermiere molto motivati nel soprattutto in situazioni di emergenza o di urgenza lavorare diventa estremamente complicato poi c’è anche Purtroppo una serie di carenze credo anche economiche non nella fattispecie ma però nella sistema sanitario Somma Lombardo sono non vengono date le giuste gratificazioni molto spesso non c’è grande differenza tra chi lavora nelle emergenze chi lavora in un reparto di elezione quindi questo ovviamente demotivante per l’emergenza e quindi si cerca di trovare delle situazioni di Maggiore non Confort ma sicurezza