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Ordinanza anti-caldo, ma Milano non si ferma: “Nuovi orari, ma non per tutti”

Ordinanza anti-caldo, ma Milano non si ferma: "Nuovi orari, ma non per tutti"

In Lombardia, scatta provvedimento che vieta lavori all’aperto dalle 12.30 alle 16 per tutelare i lavoratori di cantieri e campi dalla morsa di ‘Pluto’

Cronaca (Milano). Le ondate di calore estremo che si stanno registrando nelle ultime settimane sulla penisola preoccupano sindacati e istituzioni, in particolare per la tutela di chi lavora all’aperto nelle ore più calde, esposto al sole e impegnato in attività ad alto sforzo fisico. Milano è tra le 18 città da ‘bollino rosso’, con picchi di temperatura al suolo che nei primi giorni di luglio hanno toccato i 47 gradi nelle aree più cementificate come San Siro. L’allerta è massima in varie regioni d’Italia e i governatori, dalla Lombardia alla Campania, stanno rispondendo all’appello dei sindacati per introdurre misure straordinarie per tutelare i lavoratori di settori più esposti: edilizia, agricoltura, florovivaismo. L’anticiclone ‘Pluto’ continuerà a farsi sentire anche nei prossimi mesi, per questo il 30 giugno il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana ha emanato l’ordinanza anti-caldo che vieta le attività lavorative all’aperto nella fascia oraria compresa tra le 12.30 e le 16, in vigore da mercoledì 2 luglio fino al 15 settembre 2025. Si tratta di un provvedimento rilevante per una città come Milano, pullulante di cantieri sempre attivi e con ritmi elevati. Alcune imprese si stanno adeguando alla nuova misura, che prevede sanzioni in caso di violazione. Nel cantiere in Piazza Cordusio, per esempio, sono stati installati più gazebo per creare zone d’ombra e allestite aree fresche nei gabbiotti, il controllo dei gradi di umidità è costante. Mentre nel cantiere di Porta Garibaldi, l’ultimo operaio lascia il sito alle 12.30 per farvi ritorno il mattino seguente alle 7. In altri, invece, i lavori proseguono anche oltre il limite imposto. Alle 14.50, in viale Umbria i rumori delle macchine in funzione risuonano tra i palazzi. Al cantiere M4 di via Francesco Sforza, un operaio spiega: "Abbiamo cambiato orari. Prima dell’ordinanza si lavorava dalle 7 alle 18, ora alcuni iniziano alle 5.30 e finiscono alle 12.30. Altri restano di più, dipende dal ruolo". Tuttavia, restano esclusi da queste tutele i lavoratori del settore food delivery. Nelle ultime ore ha fatto discutere la decisione della piattaforma Glovo che ha introdotto un sistema di bonus irrisori – dal 2% fino a un massimo dell’8% – per chi consegna nelle ore più roventi. Considerati gli alti rischi per la salute legati all’esposizione prolungata al caldo estremo, la misura è definita insufficiente da molte sigle sindacali, che denunciano l’esposizione costante dei fattorini a condizioni climatiche estreme, dal sole torrido alle piogge torrenziali, senza adeguate garanzie. (Nicoletta Totaro/alanews)

Trascrizione generata automaticamente

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