POLIS pt. 11 – Giorgia Meloni in equilibrio sul baratro?

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Sono le 15.00 del 13 febbraio 2023 quando si chiudono le urne delle elezioni regionali di Lombardia e Lazio, valide per decretare i nuovi governatori; il governo di centrodestra si appresta a conquistare le due regioni più importanti d’Italia, e tutto sembra scorrere liscio all’interno della coalizione guidata dal partito di Via della Scrofa. Eppure, ancora una volta, queste settimane non hanno affatto regalato notti serene a Giorgia Meloni, tanto in casa, tra i suoi alleati, quanto in Europa, dove ancora non si è riuscita ad imporre come leader che conta.

Andiamo con ordine:

Forse offeso per non essere stato accolto benevolmente a Sanremo, Zelensky, nel suo giro europeo alla ricerca di armi, non ha ritenuto necessario incontrare la nostra Presidente durante la fatidica cena a tre con Macron e Scholz. Scontenta della mancanza di unità, e forse già indispettita dal viaggio senza Giorgetti a Washington dei Ministri dell’economia francese e tedesco, Giorgia ha potuto far sentire la sua voce solo polemizzando con Macron, e dimostrando così un certo isolamento italiano nell’attuale panorama europeo. Colpa dei tentennamenti sul MES?

Fortunatamente, a prendersi nuovamente la scena è l’intramontabile Silvio che, con un’ardita mossa da stratega politico, non ha perso occasione di farsi campagna elettorale e dare un’altra gomitata alla posizione della Meloni in Europa. “A parlare con Zelensky se fossi stato il Presidente del Consiglio non ci sarei mai andato” ha tuonato Berlusconi, sottolineando che la pace passa dall’America e non certo dall’Ucraina. Un danno, quello alla figura della leader di Fratelli d’Italia, che, successivo alla beffa della cena all’Eliseo, ha fortemente destabilizzato il Governo, come dimostrano le dichiarazioni al veleno giunte dall’opposizione, dall’Europa e ovviamente dall’Ucraina. 

Nel frattempo, la situazione di Cospito peggiora di giorno in giorno, e con essa la valutazione di come le istituzioni stanno gestendo l’essere ostaggio di uno sciopero della fame. Aspettando il 24 febbraio, quando la Corte di Cassazione dovrà pronunciarsi sul ricorso presentato contro la decisione del tribunale di sorveglianza di Roma di confermargli il 41bis, gli anarchici sono scesi in piazza per far sentire la loro voce, provocando scontri a Milano e Torino. Il chiaro messaggio a tutta la popolazione carceraria, da anni insofferente per le condizioni delle carceri, è oramai un campanello d’allarme del Governo, troppo esposto per reagire con violenza.

Riuscirà la Meloni a rimanere in equilibrio sul baratro?

“POLIS, Primo piano sulla politica” da un’idea di Massimo Cascone.

Conduce Massimo Cascone.
Regia e montaggio Giulio Bona.
Una produzione ComeDonChisciotte.org

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