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PRIDE: COSA NE PENSANO GLI ITALIANI? I DATI DEFINITIVI | Con YouTrend

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Il Pride Month, che si celebra ogni anno nel mese di giugno, è un momento simbolico e politico di fondamentale importanza per la comunità LGBTQ+. Nasce per commemorare i Moti di Stonewall del 1969, a New York. E per celebrare l’orgoglio e la lotta per i diritti civili delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender e queer.

Nonostante il carattere sempre più globale della ricorrenza, il mese appena concluso ha mostrato come in molti Paesi i diritti LGBTQ+ restino tutt’altro che garantiti. Oltre alla Turchia e a tutti i paesi islamici, ne è un esempio clamoroso il Budapest Pride, che si è svolto il 29 giugno in violazione della legge ungherese che vieta la “propaganda LGBTQ+ ai minori”.

BUDAPEST SFIDA ORBAN: 200MILA IN PIAZZA NONOSTANTE IL DIVIETO

In Ungheria, il premier Viktor Orban continua a ostacolare la visibilità pubblica delle tematiche LGBTQ+, specialmente in presenza di minori. Eppure, nonostante i divieti, circa 200mila persone sono scese in piazza a Budapest per il Pride, sostenute anche da membri del Parlamento europeo e figure pubbliche come Elly Schlein e Greta Thunberg.

Il corteo è stato dichiarato “evento comunale” dal sindaco liberale Gergely Karácsony, che ha così aggirato il divieto imposto a livello nazionale, commentando con ironia: “Grazie Orban per aver promosso una società più tollerante”.

PRIDE MONTH, MATRIMONIO EGUALITARIO: COSA PENSANO DAVVERO GLI ITALIANI (YOUTREND)?

A commentare il contesto più ampio deli diritti della comunità LGBTQ+ è stato Francesco Cianfanelli di YouTrend, intervenuto in diretta a Lavori in Corso. Durante la trasmissione ha ripreso i risultati di un sondaggio del 2023, spiegando che, “nonostante in Italia non se ne parli più molto, il sostegno al matrimonio egualitario resta alto”.

Nel dettaglio:

Il 48% degli italiani si dichiarava favorevole al matrimonio tra persone dello stesso sesso.

Il 34% riteneva che l’attuale sistema di unioni civili fosse sufficiente.

Solo il 9% si dichiarava contrario anche alle unioni civili, una minoranza residuale che colpisce se confrontata con le polemiche che accompagnarono l’approvazione della legge nel 2016.

PRIDE MONTH: L’ITALIA FANALINO DI CODA IN EUROPA OCCIDENTALE (YOUTREND)

Cianfanelli ha sottolineato anche l’isolamento italiano rispetto al contesto europeo: “L’Italia è l’unico Paese dell’Europa occidentale a non aver introdotto una forma di matrimonio egualitario”.

Anche Paesi considerati conservatori, come la Grecia – che ha un governo di centrodestra – hanno fatto questo passo. E a ricordare il ritardo italiano contribuiscono le ricorrenze. “Proprio in questi giorni ricorre il ventesimo anniversario dell’approvazione dei matrimoni egualitari in Spagna”, ha ricordato Cianfanelli. Un traguardo che allora sembrava avveniristico, ma che oggi è la norma in quasi tutta l’Europa del Nord, Centrale e Occidentale, oltre che negli Stati Uniti e perfino in Paesi extra-occidentali come il Sudafrica.

GIOVANI PIÙ FAVOREVOLI, MA LA POLITICA RESTA IMMOBILE

“Come ci si può aspettare, il sostegno al matrimonio omosessuale è particolarmente forte tra gli under 35”, ha evidenziato l’analista di YouTrend. Ma nonostante ciò, il tema non è centrale nel dibattito politico italiano, né viene sondato frequentemente.

L’assenza di discussione, però, “non significa che il consenso non ci sia. Anzi, tutto lascia pensare che oggi la quota di favorevoli sia anche più alta rispetto al 2023”.

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