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Il tema della censura è diventato centrale in Italia. Nel periodo della pandemia è emerso come una narrazione dominante, più che in passato, sia riuscita ad essere la sola in grado di raggiungere i cittadini. Tutti coloro che hanno cercato, in vari modi e con vari mezzi, di dare una versione diversa dei fatti si sono scontrati con una realtà fatta di diffidenza e silenziatori di vario genere. Ne hanno risentito a vario titolo anche coloro i quali vivono di informazione libera e di satira.
La lotta a quello che è stato definito "dissenso" si è acuita ed ha coinvolto tutti, creando una divisione in fazioni nella quale molti non sono riusciti a riconoscersi. Il caso anche di Pubble l’imbannabile, autrice di satira politica e di video di denuncia e approfondimento storico: "Già che mi dai un’area per dissentire, mi fai pensare che se esco da un recinto precostituito divento una venduta o una gatekeeper. Il mainstream non è altro che un gruppo di elitè che impone una propaganda su vari temi come vaccini, lotte LGBTQ, guerre. C’è una procedura standard che si abbina a ogni prodotto che vogliono vendere. La creazione di un’area crea una lotta tra blocchi, diventa tutto una grande gara dove non vedo una sincerità a 360 gradi. Quindi quando mi viene chiesto da che parte stare a volte io preferisco stare da sola".
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