Rigopiano, i parenti delle vittime: "Tanto che aspettiamo, la speranza si esaurisce"
Rinvio al 3 dicembre. Di Pietro: "Mi avvicino a Cecchettin quando difesa prevarica limite decoro"
Cronaca (Roma). "Dopo tutti questi anni pensare alla tragedia ho dovuto osservare una guerra tra legali e mai si è parlato del perché queste persone sono morte quando tutti si potevano parlare. Perché sono morte. Mi avvicino alle parole di Giulio Cecchettin, dove si è sentito offeso delle parole della difesa degli imputati che deve avere un limite e un decoro, se si prevarica quel limite si offendono le persone che non ci sono più e che sono i reali protagonisti di questa vicenda". Così Federica Di Pietro, figlia di Piero Di Pietro e Barbara Nobilio. "Dopo tre gradi di giudizio ci troviamo ancora qui ad aspettare una giustizia che tarda ad arrivare ma penso che non arriverà come la maggior parte dei casi italiani. Rischio della prescrizione c’è, ormai siamo nei limiti". Così Marcello Martella, padre di Cecilia. "È tanto che aspettiamo, la pazienza un pochino di esaurisce. Saremo qui anche il 3, lo devo a mia figlia". Così Angela Spezialetti, madre di Cecilia Martella.
(Marco Vesperini/alanews)
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sinceramente ho assistito ad una lotta tra valorosi legali quindi è stato uno scontro a chi è stato più bravo a scrivere l’atto poche volte si è menzionato sono menzionate le persone protagoniste di questa vicenda quindi ho veramente mi domando ripeto oggi pensare a dopo dopo tutti questi anni pensare alla tragedia che ci ha colpito alle persone che se l’è che se ne sono andati e che cosa ho dovuto osservare una guerra tra legali a chi è stato più bravo e che è stato più dotato mentalmente si intende è mai E però non si è mai parlato del Perché queste persone sono morte perché perché sono morti quando tutti si potevano salvare perché io voglio ancora oggi motivo per cui ho anche ascoltato delle banalità come rendersi dire che in tutte le località montane adesso non possiamo più avere non ci possono acquistare delle case o delle costruzioni quindi banalizzare l’importanza della carta valanghe quando Probabilmente se ne avessimo avuto una carta che probabilmente lo tale sarebbe Sì è vero rimasto ancora lì ma magari c’era una rete di protezione esattamente come si usa al nord Italia o comunque dappertutto questa per nominare una delle tante banalità che ho sentito in questi giorni e poi voglio dire un’ultima cosa che mi ha vicino alle parole dette da Gino cecchettini con l’altro proprio questa mattina in cui se sentite offese anche io mi sento offesa perché va bene la difesa degli imputati è giusto è un diritto sancito dalla nostra Costituzione Ma la difesa deve comunque avere un decoro ed un limite perché se si prepari che quel limite si offendono le persone che non ci sono più che sono in reale che sono i reali protagonisti di questa vicenda non le stronzate per difendere gli non è arrivata e dobbiamo aspettare il 3 dicembre sperando che ci sia veramente questa parola fine perché non è ancora tutto deciso dopo gradi di giudizio ci troviamo ancora qui ad aspettare una giustizia che sicuramente tarda ad arrivare ma penso che non arriverà come nella maggior parte degli tutto rimasto così ne sarebbe Nel caso tu fossi tutto rimesso in gioco con il famoso di copia del grosso rischio prescrizione Perché oramai siamo noi limiti quindi è tutto da vedere questo rischio c’è Scusa no però il disastro e bisogna vedere Innanzitutto si viene confermato quindi bisogna aspettare il 3 dicembre Ma io ho smesso un po’ di un po’ di tempo fa nel pomeriggio non sappiamo se è un bene o un male Vedremo chi vivrà vedrà come al solito Oramai sei così andiamo avanti così ci vorrà del tempo per studiare le carte però il segnale di attenzione e ripeto sarà un bene starò male ma lo sappiamo Comunque è tanto che aspettiamo E alla fine la pazienza un pochettino si esaurisce questo è dobbiamo aspettare non dipende da noi vediamo che cosa ne verrà fuori in poi dicembre tornerete quindi sicuramente Io l’ho sempre detto io lo devo a mia figlia quindi io sono sempre qua