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Biologo, esperto di neuroscienze, di funzionamento del cervello, di emozioni e comportamento, Tancredi Militano è ospite di Elisa Renaldin su Fabbrica della Comunicazione nella rubrica Vitamine per l’Anima.
Tutti prima o poi ci confrontiamo con la sofferenza, e siamo alla ricerca di uno strumento per lenirla o per gestirla.
Come nasce la sofferenza e come si gestisce?
In realtà è possibile evitare che il cervello produca un surplus di sofferenza, ma bisogno conoscere come questa nasce.
Noi siamo abituati all’idea che soffrire sia normale, ma soffrire significa fare degli errori di valutazione.
Il cervello non valuta gli eventi esterni come positivi o negativi in quanto tali, ma li valuta soggettivamente sulla base di una sorta di “archivio” che cataloga in positivo/negativo. Il cervello genera un’emozione sulla base di questi dati e genera un’emozione.
Possiamo fornire istruzioni nuove al cervello, in modo che prima di generare un’emozione legga nuovi dati interni confrontandoli con ciò che succede all’esterno.
Cambiando i dati interni, la valutazione degli episodi esterni, cambia.
Come si forma questo archivio interno?
Ce n’è uno genetico, fornito da madre natura che ci dà un parametro di valutazione funzionale. Nel database c’è scritto se ciò che stiamo vedendo nella realtà esterna è importante oppure no. Se l’episodio è importante, scatta una reazione.
A questo archivio di base, se ne aggiunge un altro – che si forma nei primi 5 anni di vita – attraverso l’influenza più o meno consapevole di genitori, educatori, insegnanti e altre figure di riferimento.
Queste nuove informazioni indotte, prendono il posto di quelle già presenti in noi per natura, e questi due sistemi di riferimento interni, inevitabilmente cozzano tra loro, creando conflitti.
Nella puntata vedremo anche perché cataloghiamo le opinioni altrui come giudizi, e ne risentiamo, e perché abbiamo bisogno di difenderci incolpando qualcun altro.
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