Teatro alla Scala, continuano le proteste Cub: “Dietro il sipario ci siamo noi”

Teatro alla Scala, continuano le proteste Cub: "Dietro il sipario ci siamo noi"

Roberto D’Ambrosio: "Gli stipendi iniziali sono così bassi che i giovani rifiutano i contratti"

Cronaca (Milano). Nel pomeriggio di mercoledì 5 novembre, in concomitanza con la prima dell’opera ‘Così fan tutte’, una quindicina di dipendenti del Teatro alla Scala e dei laboratori Ansaldo si sono riuniti in presidio in piazza della Scala. Da mesi in stato di agitazione, i lavoratori del sindacato Cub reclamano un aumento dell’organico, una riduzione dell’esternalizzazione e una maggiore tutela della sicurezza. Roberto D’Ambrosio, elettricista presso il Teatro alla Scala e delegato Cub Info&Spettacolo, ha detto: "Vogliamo far sapere al pubblico che dietro il sipario c’è un mondo che rende belle le serate ma è in sofferenza. Chiediamo di discutere un aumento dell’organico, fermo al 2017, per rispondere all’aumento della produzione. Per far sì che la qualità del marchio Scala vada avanti nell’eccellenza serve personale, soprattutto in determinati settori. Gli stipendi iniziali sono talmente bassi che la gente rifiuta i contratti alla Scala. Il nostro problema è dare un salario attraente e dare un futuro stabile ai giovani". (Nicoletta Totaro/alanews)

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valutazione voglio far sapere al pubblico che dietro le quinte Dietro il sipario c’è un mondo che ti rende belle tutte le serate la scala però che sofferenza deve essere ascoltata deve esserci deve essere una controparte che ascolti la voce dei lavoratori in Piazza della Scala ribattezzata Piazza Gaggia perché si può sempre dedicarla alla questione palestinese ma lavoratore Oggi sono qua perché c’è una trattativa in corso che è alta anno in cui la direzione sta chiudendo ha chiuso nei confronti almeno delle richieste del nostro sindacato in cui ti diamo un piccolo aumento di una stabilizzazione dei lavoratori in alcuni reparti tecnici quindi di fronte a questa chiusura c’è una mobilitazione dei Lavoratori che si manifesterà oggi con il volantinaggio magari un domani con lo sciopero visto che siamo in stato di agitazione già da diversi mesi vediamo di discutere un aumento degli organici perché è fermo al 2017 c’è stato un incremento notevole della produzione in questi in questo periodo qua e non è che ci posso mi raccontare ogni anno no l’anno prossimo riduciamo la produzione Facciamo meno facciamo più apertura sipario almeno prodotti nuovi aumentiamo il personale No ogni volta si dice così ma in realtà poi anche noi diciamo per fortuna c’è sempre nuova produzione noi produzione cose nuove che si fanno una un offerta al pubblico che deve essere competitiva anche nei confronti degli altri teatri nel mondo quindi che la qualità il marchio scala vanno avanti nella nell’eccellenza ma per far questo ci del personale il personale in più Soprattutto in certi settori Dov’è il fragile la situazione come laboratorio dell’ansaldo Dove si produce dove si fa le scenografie e dove noi non vogliamo che vengano esternalizzati perché se arriva sempre con l’acqua alla gola e poi quando torna nostra esagera sempre ripararli sì perché non vanno mai bene queste scene questi costumi facciamo Gli diamo la possibilità di lavorare anche a chi è qua da parecchio tempo che non è ancora stabilizzato inseriamo lì è libera e quindi siamo gli stipendi che fanno in modo tale che non sembrano altre parti perché sono talmente bassi gli stipendi iniziali qua in questo in questo fondazione per gli operai che adesso come adesso stiamo accorgendo che la gente rifiuta i contratti alla scala Quindi il nostro problema è Davide salari che siano attraenti di dare un futuro a questi i giovani quindi non con trattini di 3-4 mesi rinnovabile eccetera ma contratti inizialmente un po’ più lunghi nano2 mi deve stagionare ma poi la stabilizzazione da garantire un turnover per dare un futuro a questo teatro è laboratorio tutto perché è un lavoro ancora a differenza di come sta andando il mondo col digitale eccetera e ancora artigianale E che si impara facendo lo si trasmette in anni di lavoro sempre crescendo in laboratorio per farsi conoscere

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