Violenza sulle donne, Baragli: "Crescono i numeri di richieste di aiuto"
La presidente di Artemisia: "Si deve lavorare tanto nelle scuole"
Politica (Firenze). Nella sede della Giunta regionale toscana si è affrontato oggi il tema del femminicidio in occasione della presentazione del sedicesimo rapporto sulla violenza di genere. Elena Baragli, presidente del centro antiviolenza Artemisia: "Non si ferma il numero delle donne che purtroppo subiscono violenza. I numeri delle richieste di aiuto crescono come segno che c’è fiducia nelle reti antiviolenza, c’è maggior fiducia. Stiamo cominciando a lavorare all’emersione del fenomeno. I dati dell’osservatorio sono la punta di un iceberg. Bisogna fare tantissimo lavoro di prevenzione insieme ai servizi sociali, alle forze dell’ordine. Per esempio bisogna lavorare nelle scuole, con i bambini dagli 0 a 6 anni. Per educare correttamente al rispetto, alla gestione delle emozioni, bisogna lavorare con i bambini delle elementari. L’educazione all’affettività, alla sessualità gradualmente negli anni va sviluppata". (Emanuele De Lucia/alanews)
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non si ferma il numero delle donne che purtroppo subiscono violenza e sono dati importanti dati allarmanti Ma i numeri delle richieste di aiuto crescono Per fortuna come segno del fatto che c’è fiducia a rivolgersi ai nodi delle reti c’è fiducia forse maggiore di chiedere aiuto quindi l’indicazione Cash la presentazione di stamani è che stiamo cominciando a lavorare per l’emersione del fenomeno Non è mai abbastanza E lavoro che si fa perché noi sappiamo che i dati che leggiamo oggi dal serbatoio sono la punta di un iceberg che rimane fondamentalmente prevalentemente sommerso ma lavorare per l’emersione del fenomeno significa ad esempio fare tantissimo lavoro di prevenzione quindi non solo quello opera di cura presa in carico riparazione degli effetti traumatici della violenza che nei centri antiviolenza Facciamo che facciamo insieme ai servizi sociali alle forze dell’ordine eccetera ma lavorare per l’emersione del fenomeno opere venendo ad esempio nelle scuole Noi abbiamo bisogno che lo dico spesso in questi giorni di lavorare prevalentemente con i bambini e le bambine dagli 0 ai 6 anni e ormai le indicazioni della letteratura scientifica ci dicono questo che per educare correttamente rispetto al consenso alla gestione delle proprie emozioni bisogna partire dalla scuola elementare bisogna partire da bambini piccoli in altri paesi questo viene fatto io porto della Scozia dove i bambini a 6 anni tornano a casa mamma di chiede Cosa avete fatto oggi a scuola abbiamo fatto Toxic masculinity sono le curriculari in cui Si tenne a posto i bambini a gestire le proprie emozioni e imparare che anche per dare una carezza a una bambina non proprio amico c’è bisogno di avere un consenso scritta ma gentilmente lo si chiede e questo è un educazione che poi si può sviluppare ovviamente diventando più articolata e complessa gli Avvia che i bambini e le bambine crescono l’educazione all’affettività l’educazione alla sessualità e via discorrendo Però bisogna prevenire Bisogna lavorare moltissimo con i bambini lavorare a tutto tondo a livelli diversi nella comunità per far sì che il nostro messaggio di possibilità di uscirne della fiducia che sono uscire arrivi dappertutto sono delle fasce prevalenti quindi che sono diciamo la maggioranza delle donne che si rivolgono al nostro centro quindi sono le persone che hanno tra i 50-55 anni sono le fasce prevalenti ma assistiamo sempre di più a un fenomeno in cui le ragazze più giovani si rivolgono a noi quindi un abbassamento dell’età non tanto perché sia una novità che le donne giovani subiscono violenza Ma perché evidentemente le ragazze giovani hanno Maggiore consapevolezza e quindi hanno più di poter intraprendere un percorso per uscirne così come ci sono dei fenomeni diciamo anche quelli da attenzionare e particolari che riguardano ad esempio le donne grandi quindi noi abbiamo avuto anche donna di più di 80 anni messo in protezione vuol dire che hanno iniziato percorsi in casa rifugio Ovviamente questo ci fa leggere il fenomeno di San maniera diversa in quei casi possono essere vittime sia dei propri mariti ma anche dei propri figli