Vittime di Eva: Le radici cristiane della discriminazione femminile – Laura Fezia

Da quando il patriarcato ha violentemente sostituito il matriarcato, le donne sono state relegate in una posizione di sottomissione, obbligate al silenzio, all’obbedienza, al servizio. Tale modello fu utilizzato dalla Chiesa cristiana allorché si dovette inventare una figura femminile con cui sostituire la Dea Madre e costruì a tavolino quella di Maria, convincendo contemporaneamente tutte le donne che la colpa delle sofferenze umane fosse da attribuire a Eva.

Questo condizionamento riuscì alla perfezione, tanto che le sue stesse vittime ancora oggi ci cascano, smarrite in un sottile senso di inadeguatezza che arriva da lontano, ignare dell’infinito potere che costituirebbe la loro vera natura se solo qualcuno, temendone la forza, non avesse provveduto a strapparglielo.

Nelle pagine di "Vittime di Eva" Laura Fezia ripercorre l’iter della condizione femminile, dal regno luminoso della Dea Madre alle tenebre del Dio unico, attraversando i deliri misogini di Paolo di Tarso e dei suoi epigoni che forgiarono i millenni successivi, stemperandosi, sganciandosi da un ambito strettamente religioso e divenendo prassi, consuetudine, mentalità.

Scoprirai che in ogni secolo le donne furono mantenute in una sudditanza oltraggiosa, prive di ogni diritto autonomo, soggette a ricatti economici, escluse dall’istruzione, diventando merce di proprietà di padri, fratelli, mariti e quelle poche che osarono ribellarsi pagarono prezzi altissimi.

Vedrai come ciò avvenne ancora negli anni Sessanta del Novecento, quando, grazie a una diciottenne di Alcamo, anche in Italia – da sempre condannata a una spaventosa arretratezza a causa dell’incombente presenza della Chiesa – iniziarono i primi movimenti femministi che, con il tempo, portarono ad alcune conquiste civili.

Ma vedrai anche come a tali conquiste non sempre seguì una reale evoluzione del mondo femminile, spesso incapace di ritrovare il sorriso della Dea e come il mondo maschile rispose – ancora una volta – con la violenza.

Non è impossibile però il realizzarsi di un’autentica rinascita femminile, dove la partecipazione paritaria del principio maschile e di quello femminile collaboreranno all’evoluzione dell’umanità.

Ciò potrà avvenire solo quando ci saremo finalmente liberati dall’influenza nefasta delle religioni, che occultamente, senza che nemmeno la maggior parte degli individui se ne accorga, avvelena ancora l’anima del mondo.

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