“AVANZA L’ALGORITMO”: ECCO GLI EFFETTI COLLATERALI DEL PARTITO DEL NON VOTO

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A ridosso delle #Elezioni il tema dell’#astensionismo è da sempre fonte di dibattito. Il "Partito del Non voto" è la somma tra gli elettori che non si sono recati alle #urne e le schede bianche. Un numero sempre più crescente di cittadini sceglie per libera scelta di non andare a votare, prendendo distacco dalla #politica. Dietro alla scelta di non andare a votare c’è soprattutto lo smarrimento dei cittadini e la mancata fede nei candidati dei partiti. Spesso si sceglie di non recarsi alle urne perché non si riesce a trovare un "rappresentante del popolo" degno di essere chiamato tale.

Alcuni sono convinti, come afferma un ascoltatore a Un Giorno Speciale che "Non votare ha un grande valore: non riconoscere la validità di una certa forma di governo. Il potere così come lo conosciamo crolla". Ma è davvero cosi? Secondo Fabio Duranti non sarebbe proprio cosi. "Non c’è una legge che prevede che se tu non vai a votare il governo crolla, anche se andassero a votare solo il 10% delle persone. Guardate che i governi li fanno lo stesso. Per fare quello che dici tu, devi fare una rivoluzione, ma non mi sembra che sia una cosa buona. Nessuno di noi ama che torni la violenza, per carità".

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