Bambini autistici senza terapie comportamentali: “Tagliare i rimborsi significa condannarli”

In Toscana esiste una bufera sommersa: sono stati tagliati i rimborsi per le terapie comportamentali per l’autismo.

Decine di famiglie, senza quei rimborsi, già parziali, oggi non riescono più a far seguire ai figli i piani terapeutici.

La mia riflessione è questa: se io mi rompo una gamba, la sanità pubblica se ne fa carico, giustamente, paghiamo le tasse proprio per questo.  E allora perché una persona nello spettro autistico non può essere rimborsata per delle terapie tra l’altro già inserite nei LEA, cioè nei Livelli Essenziali di Assistenza?
Ho realizzato queste interviste perché credo che qualcosa si possa ancora fare. Anche le scelte sbagliate possono infatti essere modificate, il giornalismo dovrebbe servire soprattutto per questo: raccontare il sommerso.
Prendo il fiato delle decine di famiglie toscane, con figli e figlie autistici, per rilanciare il loro grido: Regione Toscana, presidente, consiglieri, questi contributi prima c’erano, perché non li rimettete? Perché lasciate bambine e bambini senza terapie, tra l’altro già prescritte e previste nei loro piani terapeutici?
 
Saverio Tommasi

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