Banca Italia avverte: le imprese risentiranno delle politiche della BCE

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Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nell’intervento al 29º congresso assieme Forex, commenta il quadro della congiuntura economica difficile e reso più incerto dalle conseguenze dell’invasione russa dell’Ucraina. L’inflazione, che pure mostra segnali di contenimento, come si è visto a gennaio 2023. E così pure il prezzo del gas continua a colpire duramente le famiglie, soprattutto quelle povere, che spendono una parte consistente del proprio reddito per l’acquisto dei beni alimentari ed energetici e costituisce un onere pesante per le imprese che vedono erodere la loro competitività anche a seguito di queste dinamiche. Le prospettive di crescita per l’area euro si sono ulteriormente deteriorate. La politica monetaria della Banca centrale europea. Questa è l’opinione di Visco, deve andare dritta per la sua strada, ma con equilibrio, concludendo che la situazione delle imprese risenta inevitabilmente dei rincari energetici, del rallentamento dell’attività economica, dell’incremento dei tassi di interesse e di meno favorevoli condizioni di accesso al credito. Scusate, ma questo lo voglio ripetere perché sono quattro condizioni pesanti per l’economia italiana abbiamo detto i rincari energetici e questo lo sanno tutti. Il rallentamento dell’attività economica conseguente alla congiuntura internazionale ma anche alla mancata azione di sostegno del Governo in termini di politiche a sostegno delle imprese. Dell’incremento dei tassi di interesse.

E questa è una dinamica che compete alla BCE e di meno favorevoli condizioni di accesso al credito. Perché parallelamente sono state fatte partire delle azioni di credit crunch cioè di restrizione creditizia, ovvero normative che chiedono alle banche maggiore patrimonializzazione maggiore severità nella concessione del credito, insomma maggiore rigore. La capacità di rimborso dei debiti resta tuttavia alta, secondo Visco, al recupero della redditività e alla riduzione della leva finanziaria si aggiungono, a parere di Visco, condizioni di liquidità complessivamente distese. Ora, cosa significa nel gergo bancario, condizioni di liquidità complessivamente distese? Vuol dire che la liquidità circola, ma dove circola? Circola tra le banche sui prodotti finanziari. Io sostengo che la liquidità arrivi col contagocce alle imprese per due ragioni. La prima è che ci sono da una parte politiche restrittive del credito, dall’altra c’è poca cultura finanziaria nel mondo delle imprese che non ha ancora capito che servono piani strategici, azioni strategiche e conseguenti piani industriali. E non si può più dialogare con le banche come si faceva fino a qualche anno fa.

Economia Umanistica

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