“Buon pomeriggio ragazze”, il saluto che costa il posto di lavoro ad una insegnante inglese

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"Il tramonto dell’Occidente" teorizzato da Oswald Spengler si sta realizzando e tuttavia non in forma seria. Il tramonto dell’Occidente si sta invece dispiegando in maniera palesemente comica, quasi come se si trattasse di una farsa a tutti gli effetti. Una prova tra le tante, a suffragio di ciò e quella che sto per raccontarvi. "Buon pomeriggio #ragazze", questo il saluto rivolto da un insegnante alle sue allieve in una scuola privata inglese. Ebbene, la docente in questione ha dovuto poi scusarsi con le allieve, dacché alcune di loro si sono lagnate per via di una presunta discriminazione di genere. E accaduto in un istituto femminile inglese la cui retta, lo ricordo, ammonta a 20.000£ all’anno. Ebbene, questo istituto facoltoso ha chiesto alla professoressa di filosofia, responsabile del saluto irriverente, di scusarsi prontamente con le allieve, giacché non tutte si sono riconosciute come donne. Di più, alcune di loro si sono sentite discriminate e offese da quel saluto tanto irriverente. Ma le scuse, comunque a poco sono valse, tant’è che alla fine la docente di filosofia è stata licenziata. O meglio, non le è stato rinnovato il contratto. Che è poi la classica forma di licenziamento invisibile al tempo del precariato lavorativo e della violenza connessa alle nuove pratiche del lavoro precario. Come non vedere in tutto ciò il tramonto palese del nostro #Occidente? Ricapitolando, alcune ricche e viziate studentesse che pagano rette, lo ricordo, di 20.000£ all’anno, si accaniscano contro una docente precaria, la quale viene giudicata omofoba, insensibile e come tale viene punita con il licenziamento.

Ora si dirà giustizia è stata fatta. Le sacre leggi del nuovo ordine erotico di completamento del Nuovo Ordine Mondiale sono state fatte valere. La precaria è stata espulsa. Ma queste non sono ingiustizie, figuriamoci il precariato e lo sfruttamento del lavoro. Sono temi per #populisti rancorosi che ancora non sanno stare a tavola nel composto ordine della globalizzazione neoliberale. Le vere battaglie, le uniche battaglie di civiltà negli spazi blindati del nuovo ordine mondiale turbo capitalistico sono quelle relative alle rivendicazioni del asterisco e alle insurrezioni dello #scwha. Queste sono giudicate e promosse come uniche battaglie degne di essere combattute, quelle che, per inciso, nemmeno sfiorano i rapporti di forza e la violenza invisibile dell’economia di mercato e del suo fanatismo, ogni giorno più aggressivo. Ecco, una volta di più i paradossi dell’ordine globalista del capitalismo senza frontiere. Viene presentata come #battaglia di civiltà quella che non tocca i rapporti di forza e che anzi promuove un orientamento generale funzionale al consumismo integrale e viceversa. Viene poi screditata come violenza populista ogni battaglia che faccia valere la sacrosanta lotta dei più deboli contro i più forti, degli sfruttati contro gli sfruttatori.

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