L’assassinio di Alexei Navalny, nella prigione di massima sicurezza oltre il circolo polare artico in cui l’aveva spedito Vladimir Putin, segna un salto di qualità della repressione del Cremlino contro i dissidenti. C’è una guerra esterna che viene combattuta contro l’Ucraina e una guerra interna che il regime putiniano sta combattendo contro chiunque ormai osi levare la minima voce di dissenso o di protesta. Putin ha superato, soltanto nel suo quarto mandato, sia Krusciov che Breznev, per la somma di persone sottoposte a repressione, arrestate o condannate o comunque sottoposte a procedimenti penali
Di Jacopo Iacoboni