Genova, le danno la casa popolare ma la trova abitata da un’altra persona appena sfrattata

È tornata lì, in via Praiso, a Genova, dove c’è l’alloggio popolare "che mi era stato promesso, e poi non ne ho più saputo nulla". Al civico dove le era stata prospettata l’assegnazione, in realtà, c’è un’altra persona, anche lei fresca di sfratto. "Una guerra tra poveri, eppure a Genova le case vuote ci sono. Ho anche avuto in passato la tentazione di occupare, ma poi non ce l’ho fatta", racconta Laura. Che ripercorre la sua discesa: da un appartamento in affitto a 630 euro all’ufficio di un amico dove dorme su una coperta sul pavimento.Una vita normale, la sua, fino a quando nel 2019 si infortuna a una mano, mentre lavorava in un bar. "Mi si è tranciato un nervo, quello del pollice. Porto un tutore, ho subìto quattro interventi, una serie complicazioni. Non riesco, ancora adesso, ad abbottonarmi la camicia, ad aprire una bottiglietta".Laura, 50 anni a giugno, è un nome di fantasia: "Perché voglio tutelare mio figlio, che deve ancora compiere diciotto anni". A marzo 2020 si è separata dal marito. Dopo l’infortunio non le rinnovano il contratto, il Covid fa slittare l’intervento alla mano, mentre il mondo abbassa le serrande. L’anno scorso c’è l’altra data, un altro gradino che la trascina sempre più giù: lo sfratto esecutivo. Perché quell’affitto per Laura è diventato impossibile da pagare. Il figlio va a stare dal padre. "Non avevo nemmeno i soldi per mangiare. È stato devastante. A marzo l’Ufficio per l’emergenza abitativa del Comune mi ha proposto questo alloggio popolare in via Praiso – continua Laura – ci sono stati degli intoppi, non era mai pronto, mancavano i mobili. Poi, della mia pratica non ho più saputo nulla".Adesso dorme nell’ufficio vuoto di un amico. Su una coperta, per terra. (Videoservizio di Erica Manna)