I dati parlano chiaro: siamo sull’orlo di una grave recessione

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I dati del PIL e dell’inflazione del secondo semestre del 2023, confermano le tendenze già in atto. Si è registrato un rallentamento totale della crescita in particolare in alcuni paese dell’aerea Euro, con itaiia e Portogallo che hanno segnato una forte diminuzione trimestrale. La Germania continua a lottare con un pil stagnante a causa della difficoltà del settore manifatturiero tedesco, la Spagna ha mantenuto una solida crescita trimestrale e la Francia ha sorpreso positivamente grazie ad esportazioni e investimenti aziendali. Per quanto riguarda l’inflazione, il rallentamento dei prezzi dell’energia è stato compensato dalla componente alimentare, dalle utenze, dai servizi, in particolare nel settore turismo dove i prezzi sono alle stelle. Mentre l’inflazione si posiziona generalmente al di sopra della media generale che avevamo conosciuto, cioè l’inflazione core, quella dei panieri e dei beni più tipici è ancora troppo alta.
Lagarde ha sottolineato che, anche se si dovesse fare una pausa a Settembre, non sarà necessariamente uno stop definitivo perchè ci sarebbe da parte loro preocupazione per la possibile ripresa dell’inflazione dopo il rallentamento degli ultimi mesi.

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