I favoritismi nascosti dell’Unione Europea: Berlino e Parigi ricevono quattro volte i nostri aiuti

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La #CommissioneEuropea ha pubblicato il quadro di valutazione degli aiuti di Stato #2023, rivelando una spesa totale di circa 228 miliardi di euro nel 2022, corrispondente all’1,4% del #PIL dell’Unione Europea, in calo, peraltro, del 34,8% rispetto al 2021. La riduzione è prevalentemente attribuita alla graduale eliminazione delle misure di crisi legate alla pandemia del Covid-19 e alla guerra in Ucraina. Gli #Stati membri hanno ridotto anche le spese per gli obiettivi cosiddetti non di crisi del 28% con una spesa di circa 112 miliardi di euro di cui il 37% è stato destinato alla tutela dell’ambiente e al cosiddetto risparmio energetico.

La spesa mediana per i regimi notificati è stata di circa 4,2 milioni di euro nel 2022, evidenziando un’attenzione particolare alle misure di aiuto potenzialmente più distorsive. Gli aiuti di Stato nell’#UnioneEuropea potrebbero sembrare equi, ma in realtà alcuni godono di favoritismi rispetto ad altri, mettendo in discussione lo stesso concetto fondante dell’Unione Europea, cioè quello che originariamente si chiamava Mercato Unico Europeo. Infatti, le autorizzazioni a #Berlino e a #Parigi superano di quattro volte circa quelle concesse a noi, nonostante il loro #PIL non sia quattro volte superiore a quello italiano.

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