IL 5G È PERICOLOSO? NON PER I MOTIVI CHE VI DICONO

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L’#ondaelettromagnetica abbassa la sua intensità logaritmicamente nello spazio.
Già questo potrebbe aiutare a far chiarezza dopo un gran baccano sollevatosi in seguito a una proposta del governo su cui Legambiente avverte, che subito commenta: «in arrivo – all’inizio della prossima settimana – in uno dei prossimi Consiglio dei #Ministri, una norma per innalzare i limiti elettromagnetici dagli attuali 6 V/m a 24 V/m». Ma andiamo con ordine.
L’intenzione era quella di alzare i limiti, e l’Italia non solo è tra i paesi con una soglia molto al di sotto del limite europeo, ma è quello con la soglia più bassa in assoluto. Intenzione che bruscamente si interrompe: almeno per il momento l’abbandono del limite attuale di 6 V/m per una soglia più elevata, presente nelle bozze, è scongiurato.

Non sono chiari i motivi, certo è che i toni della protesta e della paura su eventuali ripercussioni sulla salute si sono fatti sentire. Complice anche l’innalzamento di 4 volte la soglia attuale – decisa nel 2001 – a gran voce si è accesa la sollevazione sui social.
Per non parlare del discorso che implica il #5G, visto che con un limite più basso sarebbero di più le installazioni necessarie a rendere la rete efficiente. Ma veniamo al punto: quali sono i reali rischi per la salute?
"Le onde elettromagnetiche possono, se molto vicine, riscaldare i nostri tessuti, ma è un processo reversibile", spiega Fabio #Duranti, "una volta che l’onda elettromagnetica finisce, la temperatura del corpo interessato torna ai suoi livelli. Non si è riscontrato negli studi trentennali un danno per il corpo".

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