Il buddismo e la vita nel cosmo

Abbiamo più volte visto come nelle diverse religioni orientali, la possibilità che il nostro pianeta non sia l’unico a poter ospitare forme di vita intelligenti è stata ripresa e argomentata talvolta con una profondità introspettiva mai raggiunta in Occidente.

Dobbiamo anzitutto ricordare come ciò che per noi occidentali ricade nel campo del mistero e della rivelazione sporadica del divino, in Oriente è visto molto spesso come normale ed evidente struttura del reale. Ancor più, in Oriente non vengono contemplati un inizio e una fine assoluti ma piuttosto un continuo nascere e morire in un ciclo interminabile di esistenze.
Ogni cosa è in costante trasformazione e ciò che è vivo in un determinato luogo potrebbe essere stato vivo altrove o ridiventarlo in un prossimo futuro grazie alla trasmigrazione delle anime.
Una posizione che, implicitamente, è in perfetto accordo con la possibilità di vita fuori dal nostro pianeta. Per il Buddismo infatti, fin dalle sue prime formulazioni, non si è mai posto un limite contingente e si è sempre accettata la possibilità di un infinito numero di mondi abitati.

APPROFONDIMENTI:

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https://youtu.be/-VQakyDvkAY – E’ possibile ascoltare il punto specifico in oggetto in cui il Dalai Lama parla di “visitatori da altre galassie” tra il minuto 36 e il 37 della registrazione sottostante.

Dalai Lama T. Gyatso, A question of our own survival, in: K.D. Moore, M.P. Nelson (Eds.), Moral Ground, Trinity University Press, San Antonio, TX, 2010, pp. 15–20.

The Buddha’s Teachings in Three Divisions, Vol. 11, p. 61 e Vol. 23, sutanta pidok 25, Thai edition.

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