Il funerale di Michela Murgia, l” ultimo atto politico

Un funerale come un atto politico, lo aveva definito Roberto Saviano. E così è stato. "Mi sento parte di questa enorme famiglia perché lei ci ha aiutato a contare un’aritmetica diversa da quella che ci insegnano a scuola". Sara è una ragazza di 27 anni giunta da Pisa per dare un ultimo saluto a Michela Murgia. Come lei, in tanti si sono ritrovati di fronte alla chiesa degli Artisti a Roma fin dalle primissime ore del pomeriggio. Alla fine saranno in centinaia che tra applausi, lacrime e una sentita ‘Bella Ciao’, per dire addio alla scrittrice. "Ci siamo conosciuti non per quello che abbiamo fatto, ma per quello che ci hanno fatto", ha detto con rabbia Roberto Saviano. "Ha subito dossieraggio da giornali infami ma – ha proseguito – non voleva restassimo soli". Chiara Valerio, in un commosso discorso a metà fra il dolore e l’ironia, ha parlato esclusivamente al futuro per l’amica: "Parlare di te al passato sarebbe impossibile". Lacrime e risate, dolce e amaro, per una vita finita troppo presto. Qualcuno porta un fiore, qualcun altro una rosa. All’ingresso della chiesa, un registro per scrivere un pensiero e, accanto, una foto di Murgia vestita in rosso. "Una vera pasionaria e combattente", ha detto ai cronisti il regista Paolo Virzì che per il suo ‘Tutta la vita davanti’ aveva preso spunto dal libro di Michela Murgia ‘Il mondo deve sapere’. Tanta la commozione per la famiglia queer della scrittrice, presente al completo. All’uscita del feretro un lungo, interminabile, applauso ha accompagnato Murgia nel suo ultimo viaggio.Di Andrea Lattanzi