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Per venerdì #17novembre, come sapete, è prevista una grande mobilitazione di sciopero che sta creando un vivacissimo dibattito con posizioni contrapposte. Il governo di Giorgia #Meloni in particolare si sta opponendo con enfasi laddove i sindacati rivendicano il diritto di scioperare. Ora lasciate che io affronti anzitutto il tema dello sciopero in generale per poi passare rapidamente a una disamina della vicenda specifica di cui stiamo trattando.
Non ho alcun dubbio nel sostenere che lo sciopero è un diritto fondamentale, un imprescindibile strumento della lotta di classe dei lavoratori a sostegno dei propri diritti e delle proprie conquiste. Storicamente lo #sciopero nasce appunto come strumento rivendicativo delle classi lavoratrici per interrompere l’ordine della produzione capitalistica e per segnalare esigenze particolari come l’innalzamento salariale o il contenimento delle ore di lavoro o ancora il miglioramento delle condizioni lavorative in generale. Se questa è la funzione imprescindibile dello sciopero, ebbene bisogna riconoscere che oggi, nel tempo del neocapitalismo senza frontiere, lo sciopero tende a smarrire la propria funzione per l’uso che ne viene indebitamente fatto.
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