La cooperazione tra Russia e Cina ci dà una grande lezione e fa storcere il naso a Washington

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Xi Jinping, presidente cinese, si è nei giorni scorsi rivolto a Vladimir #Putin, asserendo che Cina e #Russia debbono stare unite per garantire pace e stabilità nel mondo. Una narrazione dunque che va direttamente in contrasto con quella washingtoniana e anzi lascia apertamente trapelare come da una parte vi sia una potenza imperialistica, aggressiva, bellicista, la civiltà dell’hamburger, e dall’altra un’altra parte del mondo guidata dalla #Cina e dalla Russia che prova con difficoltà a costruire un mondo multipolare basato sulla stabilità, sull’equilibrio e sulla pace. La Russia e la Cina, che sono sotto ogni profilo due potenze mondiali, devono, a nostro giudizio, continuare a cooperare per resistere congiuntamente all’imperialismo efferato e sanguinario di #Washington.

#Imperialismo che, come sappiamo bene, vorrebbe ridurre il mondo intero sotto il dominio della civiltà del dollaro, dichiarando senza riserve come stato canaglia, rogue state, chiunque non si pieghi a detto dominio. E ciò secondo una narrazione fumettistica e caricaturale, per cui da una parte vi è l’Occidente buono, pacifico e democratico, capeggiato da Washington, e dall’altro vi è una non meglio definita caoslandia abitata da dittatori neonazisti e #comunisti, da stati canaglia e da totalitarismi non ancora avvezzi alla libertà occidentale sotto il segno del mercato. Ora, proprio dall’unione del dragone cinese con l’orso russo, può a nostro giudizio scaturire realmente un mondo multipolare, un mondo cioè sottratto al monopolarismo bellicista di Washington, così come si era avvenuto rapidamente definendo dopo la svolta epocale del #1989.

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