Nuove modifiche Superbonus: cosa cambia a partire dal 2025 e perché il governo sta sbagliando ancora

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Ancora una volta a parlare di #Superbonus. Il #governo italiano torna ancora una volta sul tema del Superbonus, con delle modifiche che in teoria potrebbero favorire i contribuenti. La discussione tra i ministri, onorevoli Giancarlo #Giorgetti e Antonio #Tajani, ha occupato i media delle ultime giornate, ma la sostanza della modifica è che il periodo di detrazione della agevolazione passa da 4 a 10 anni.
Insomma, i crediti d’imposta derivanti da cessioni o da sconti in fattura rimangono recuperabili in 4-5 anni. Federica Brancaccio, Presidente dell’#Ance, cioè l’Associazione Nazionale dei Costruttori Edili, sottolinea che questo potrebbe agevolare e avvantaggiare i contribuenti con una minore capienza fiscale. Tuttavia, dal #2025, i debiti per i contributi previdenziali non saranno ponibili in compensazione, disincentivando le banche dall’acquistare ulteriori crediti.

Insomma, Giorgetti mira a favorire l’uso dei bonus come detrazione diretta. Questo avviene dopo che un decreto #legge di 40 giorni fa aveva già introdotto delle restrizioni sulle cessioni e compensazioni dei crediti, mostrando anche una certa incoerenza da parte del governo. Il superbonus è stato progettato senza limiti di risorse e senza controlli adeguati, creando quindi una pesante ipoteca sulle #finanze pubbliche.
L’eredità di uno dei peggiori governi della storia repubblicana, cioè il governo Conte, #Conte II in particolare, ha ulteriormente complicato la situazione.

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