PNRR, QUELLO CHE SI DICEVA E TEMEVA È AVVENUTO: UE “PREOCCUPATA” – Borgonovo

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Piano Nazionale di Ripresa Resilienza.
È proprio quel "Resilienza" che fa capire anticipatamente quello che sarà il PNRR: una fregatura.
I miliardi di cui si parla sono 191,5 più 30,6 del fondo complementare. Però oggi c’è grande polemica sul fatto che ci sarebbero enormi ritardi. Non si riescono a spendere questi soldi: PNRR a rischio. E io insomma, per quanto poco me ne intenda, mi permetto di dire un po’ "l’avevamo detto".

Qual è il punto vero del #PNRR?
Ricordate quando si diceva: "cambiamolo perché va adattato"…"è stato pensato in un altro momento".
E invece qui fanno come se la storia non ci avesse insegnato nulla: fanno i piani quinquennali tipo Unione Sovietica e poi si lamentano che sia di difficile applicazione. Ma questo è ovvio.
Perché? Ha poco a che fare con la realtà, ovviamente.
Tra l’altro c’è un grosso rischio, a quanto pare: quello dell’innalzamento dell’inflazione.
Perché se sale l’inflazione, accadrà per un semplice fatto: tu stai portando della liquidità.
Portando dell’altro #debito, stai facendo aumentare il costo del denaro. Quindi di fatto stai mettendo le imprese in una situazione quasi peggiore di prima.

Sul Corriere della Sera leggiamo: "Scontro sul Pnrr e il nuovo codice per gli appalti. Opposizioni all’attacco. Fitto tratta con la Ue".
"Il Pd attacca frontalmente il governo" – scrive il quotidiano.
"Insieme con i Verdi, chiede a Giorgia #Meloni o al ministro Raffaele Fitto di presentarsi in #Parlamento e di spiegare lo stato dell’arte. L’esecutivo sta mettendo a rischio il PNRR, per questo occorre una sessione in Parlamento per fare chiarezza.
Giorgia Meloni, invece, convinta del contrario, dice: ‘abbiamo un programma ambizioso, gli ostacoli per portarlo avanti non mancheranno, però non abbiamo paura. Non ci manca il rispetto per i cittadini che ci hanno ci hanno dato il compito per governare’ – promette Meloni – ‘di lavorare 7 giorni su 7 per fare riforme che nessuno mai cosa fatto prima di noi’".

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Ci aveva già messo in guardia Roberto Cingolani.
Nel 2021 l’allora ministro per la transizione ecologica disse: "Il PNRR non è a rischio, a meno che l’inflazione rimanga bassa". Ecco, questo non è successo e questo vedrete che sarà probabilmente il più grande problema. "#Europa, il caso Italia". Questo il titolo di Repubblica che ci va giù pesante. "A Bruxelles cresce la preoccupazione per le posizioni del governo su Pnrr, #Mes, balneari e biocarburanti". Insomma su tutto. Sul MES penso che sia una follia anche solo sottoscriverlo. Continuare a pressare per stare il guinzaglio dell’Europa in questa maniera, io credo che i cittadini italiani abbiano già prove più che sufficienti per capire che questa situazione ci danneggia.

Cinque i fronti aperti secondo Repubblica

Sarebbero appunto il MES, le case e l’auto green, i migranti, il PNRR, le concessioni balneari.
Guardate questi argomenti e ditemi quale di questi porta un vantaggio all’Italia.
Il PNRR? Contando che sono soldi a debito, non sono regali: sono cose che in qualche maniera vanno vanno restituite no?
Sulla concorrenza e sui balneari: si fa un danno ai nostri professionisti, quelli che lavorano sulle nostre coste.
Il MES è un altro danno potenziale pazzesco.
Sulle case e l’auto green si tratta di forzare una transizione a discapito delle classi medie. Un approccio vagamente totalitario.
Infine, la questione dei #migranti: abbiamo visto che è abbastanza complicata visto che l’Europa non è che stia dando una grande mano.

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