Polis Stagione II pt. 15 – I regali di Natale del Governo

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Giorgia Meloni, è lei la protagonista indiscussa di questi giorni, durante i quali si è dovuta dividere tra l’importante Consiglio europeo e la manifestazione di Atreju. Due eventi fondamentali per tirare le somme di questo 2023 alla guida del Paese.

L’incontro dei 27 leader europei si prospettava fin dall’inizio molto teso, a causa dei temi caldi all’ordine del giorno. Per prepararsi meglio, Giorgia ha incontrato privatamente Macron e Scholz, leader con i quali nel corso di questi mesi il rapporto ha avuto alti e bassi. Al centro del trilaterale la posizione dell’Italia rispetto alle questioni sul tavolo. La nostra premier, infatti, ha cercato nel tempo di ritagliarsi un ruolo di mediatrice tra l’ala più europeista del continente e quella sovranista, non sempre con raggiugendo i risultati sperati.

Da convincere questa volta c’era Orban, vera e propria spina nel fianco del Consiglio rispetto alla questione dell’allargamento dell’UE e rispetto alla revisione del bilancio comunitario. Al termine dei lavori, la funata bianca. Orban non si presenta al momento del voto e una quasi unanimità approva l’inizio delle trattative per l’adesione di Ucraina e Moldavia. Vertice storico a metà, come lo hanno definito. Perché se è vero che l’Unione Europea è riuscita a battere un colpo sull’allargamento, è pure vero che il premier ungherese non ha ceduto sulla revisione del bilancio comunitario, bloccando sia i 50 miliardi di sostegno a Kiev sia le risorse per le altre voci del budget, come la migrazione e l’innovazione.

Venendo alla festa di Atreju, kermesse nata nel 1998 e di cui la stessa Meloni è tra le fondatrici, molto si può dire analizzando gli ospiti principali. Elon Musk ha rubato la scena con le sue dichiarazioni che strizzano l’occhio ai valori della destra, mentre la presenza del premier albanese Rama e del corrispettivo inglese Sunak hanno confermato la triangolazione "contro i trafficanti di umani" con due Paesi extra UE. Presente anche il leader di Vox Spagna Santiago Abascal.

Giorgia Meloni ha chiuso la 4 giorni con un intervento di ben 70 minuti rivendicando i risultati del governo e attaccando tutti, da Elly Schlein, l’unica che viene citata per nome, a Giuseppe Conte, fino a Chiara Ferragni e Roberto Saviano. Una vera e propria arringa che a molti ha ricordato la Giorgia dei tempi dell’opposizione.

Sarà forse che in vista delle Elezioni europee la strategia è alzare di nuovo la voce?

"POLIS, Primo piano sulla politica” da un’idea di Massimo A. Cascone.

Conduce Massimo A. Cascone.
Regia e montaggio Giulio Bona.
Una produzione ComeDonChisciotte.org

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