Sapienza, studenti in sciopero della fame davanti il rettorato

Sapienza, studenti in sciopero della fame davanti il rettorato

"Dopo la mala gestione di ieri e le manganellate crediamo che la rettrice debba dimettersi"

(Roma). "Siamo passati dalla giornata di ieri a quella di oggi decidendo di iniziare lo sciopero della fame in risposta a quanto ci ha detto l’Ateneo che non vuole fermare la collaborazione con Israele. C’è stato un silenzio totale rispetto le nostre rivendicazioni nel fermare il genocidio e le collaborazioni della Sapienza con Israele. Crediamo che a questo punto dopo la gestione disorganizzata della piazza di ieri che ha causato l’episodio di repressione sarebbe anche il caso che la rettrice decidesse di dimettersi. Noi siamo per la libera ricerca il nostro è un attacco all’entità sionista e alla guerra perpetrata da Israele che viola anche le norme del diritto internazionale". Così uno dei due studenti incatenati e in sciopero della fame davanti al rettorato della Sapienza. (Marco Vesperini/alanews)

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siamo passati dalla giornata di ieri a quella di oggi proprio decidendo di entrare anche in sciopero della fame Dopo aver già partecipato a questi mesi di mobilitazione e durante la giornata di ieri aver deciso di di incasinarci una serie di passi davanti l’ultimo questo dello sciopero della fame che dipendono è totalmente dalla risposta che ci è arrivata dall’ateneo Noi abbiamo sin dall’inizio dimenticato lo stop alla tutte le collaborazioni di della Sapienza con con Israele e con le aziende del comparto militare e insieme anche altre rivendicazioni condivise anche con numerosi ricercatori e docenti e la risposta è stata fino a punto a al Senato accademico di ieri incluso quella di un silenzio la totale mancanza di volontà di prendere in considerazione queste rivendicazioni di questo sciopero della fame segnala che è arrivato il momento di fare un passo in avanti da parte sicuramente della lettrice Prendersi la responsabilità di mettere davvero all’ordine del giorno queste rivendicazioni che ripeto Sono ampiamente Insomma condivise e lo hanno dimostrato diciamo tutti tutte le mobilitazioni degli ultimi mesi Insomma di prendere in considerazione di esprimersi pubblicamente e ricevendo ci Insomma come interlocutori su su questi fatti crediamo anche che forse a questo punto però anche dopo la gestione Assolutamente disorganizzata nella piazza di ieri che ha provocato Poi diciamo la l’episodio di repressione che abbiamo visto con le manganellate con gli scontri che forse visti visto l’andazzo sarebbe anche il caso che la direttrice decidesse di dimettersi perché hanno arrestato due studenti della Sapienza attualmente in processo Questo è il risultato della diciamo della volontà di chiudere qualsiasi spazio di dialogo e ovviamente la chiusura e se ha risposto con cortei più numerosi con diciamo anche dei tentativi di fare E digli di farsi sentire non riuscendoci in in altri modi Detto questo il corteo di ieri era a totalmente a partecipazione studentesca e pacifico che ha anche girato per le facoltà hai raccolto studenti che che volevano partecipare Dopodiché però la gestione è stata lasciata totalmente in mano delle forze dell’ordine con l’assenza di qualsiasi rappresentante dell’Ateneo a parlare con noi e chiaramente questo questo succede quando quando si decide che insomma si vogliono ignorare gli studenti Bernini ha detto che eri uscita devono rimanere liberi al punto di vista ricerca e questi punti Se vuoi posso dire No noi crediamo che la libertà di ricerca e il boicottaggio accademico siano due piani da considerare separatamente il boicottaggio accademico non è un attacco alla libertà di ricerca ma è un attacco mirato a l’entità sionista di Israele che sta portando avanti un genocidio è una pratica quella del boicottaggio che anche storicamente Insomma è subentrata di fronte alla mancata volontà della comunità internazionale di intervenire su quei paesi in questo caso Insomma Israele che non solo violano le norme del diritto internazionale ma addirittura come in questo caso colpevoli di genocidio e quindi il boicottaggio accademico si rivolge a tutta quella parte accademica universitaria di ricerca di Israele che però è parte integrante del sistema di di Apartheid Dio e oggi del genocidio che sta venendo contro i paletti