Si uccise in diretta su TikTok, il papà vuole riaprire il profilo: “Sui social impunità garantita”

"Cosa significherebbe per me avere giustizia? Non lo so, forse che venisse scritta una “legge Vincent Plicchi” contro il cybullismo. Ma pesante, che sia davvero da deterrente. Ecco, questo potrebbe essere per me avere giustizia, che il suo non sia stato un sacrificio inutile”. Sono passati quasi cinque mesi da quando il 23enne tiktoker bolognese Vincent Plicchi, noto in rete come Inquisitor Ghost, si è tolto la vita durante una diretta, schiacciato da accuse infamanti messe in giro da altri utenti, troppo grandi per un giovane dal cuore d’oro come lui. "La cosa che fa più rabbia è che su certi social network l’impunità è garantita, qualunque persona si iscrive dicendo qualsiasi cosa, mettendo una foto fittizia e così si può vomitare odio su chiunque, in maniera indisturbata -continua-. Puoi dire quello che vuoi e nessuno ti dice niente. Nessuno ne paga le conseguenze: è gravissimo. Noi però non molliamo, andremo avanti finché ne avrò forza”. Attesa dal Tribunale di Bologna la decisione di riaprire il profilo del 23enne. Diverse minacce di morte già trovate nel suo cellulare.

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