“Spaventare tutti a morte”. La paura come metodo di governo

Dalle chat di Speranza ai Lockdown files, i governi hanno alimentato la strategia del terrore per legittimare le politiche draconiane e imporre misure liberticide

La paura come metodo di governo: è questo che emerge dalle chat dell’ex segretario alla salute del governo britannico, Matt Hancock, che come abbiamo spiegato in un precedente video, sono state divulgate dal Telegraph, generando aspre polemiche. Tutte le conversazioni, dai suoi stretti collaboratori alle più alte cariche dello stato, sono ora di pubblico dominio e contengono scioccanti rivelazioni sulla gestione pandemica. Dalle conversazioni con i suoi colleghi, emerge che lo scopo del governo fosse alimentare la strategia del terrore, disorientare le masse e utilizzare la tecnica dello shock per poter manipolare l’opinione pubblica e legittimare misure liberticide.

Proprio Matt Hancock, in chat privata, parlava espressamente di «spaventare tutti a morte». In una conversazione fra il ministro e Simon Case, allora segretario di Gabinetto del Regno Unito sui lockdown, Case suggeriva come “paura” e “senso di colpa” fossero le armi principali da utilizzare nella comunicazione governativa, in modo da legittimare la politica draconiana del lockdown.

In un messaggio l’ex ministro della Salute dice al suo consulente per i social media: «Li facciamo tremare dalla paura con la nuova variante. Almeno si mettono in riga. Quando rilasciamo la nuova variante allora?». «Non so», risponde il consulente: «Ci stavo pensando […] ma non possiamo tirare troppo sennò la narrativa per i vaccini poi non regge».

Situazione simile in Italia che emerge dalle chat tra l’ex ministro della sanità, Roberto Speranza, e il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità e membro del Comitato Tecnico Scientifico, Silvio Brusaferro.L’intento risulta molto chiaro ed evidente: manipolare l’opinione pubblica e giustificare così le decisioni politiche di restrizioni coercitive come il lockdown. In altre parole: niente rassicurazioni o note positive ma mantenimento della paura nella cittadinanza chiusa forzatamente in casa per mesi. Lo dice Speranza stesso in una conversazione con Brusaferro: «se vogliamo mantenere misure restrittive conviene non dare troppe aspettative positive». Convenienza politica. Niente scienza come invece sbandierato pubblicamente e ossessivamente dall’ex Ministro Roberto Speranza.

I poteri dominanti hanno deciso di sfruttare come un pretesto la pandemia per stringere le maglie del controllo sociale e traghettarci, mansueti disorientati e spaventati, verso uno “stato di paura” che è degenerato in autoritarismo tecno-sanitario, abbandonando i paradigmi della democrazia per sostituirli con nuovi provvedimenti e dispositivi governativi basati sulla “biosicurezza”.

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