Terremoto in Turchia e Siria

Un terremoto di magnitudo 7,9 ha colpito la Turchia meridionale e la Siria settentrionale. Attualmente il bilancio è di oltre 800 morti e centinaia di feriti, ma i numeri sono continuamente in aumento.

Con dieci province colpite, dallepianure di Adana sulla costa mediterranea alle cime di 2.500 metri di Malatya, il terremoto di questa mattina presto in Turchia non è solo uno dei più forti ma anche uno dei più grandi degli ultimi decenni. L’epicentro della scossa di magnitudo 7,4 è a Pazarcik, nella provincia di Kahramanmaras, secondo il servizio di emergenza turco Afad, anche se l’osservatorio sismico di Kandilli lo localizza a Sofalici, nella vicina provincia di Gaziantep, circa 40 chilometri più a sud. La città di Gaziantep, capoluogo di una delle due province più colpite, con due milioni di abitanti e nona città del Paese, è uno dei principali centri commerciali dell’Anatolia meridionale, situato su un altopiano di 800 metri a nord del confine siriano.

I morti per il terremoto in Siria e Turchia potrebbero arrivare a diecimila. E’ la drammatica previsione fatta dall’United States Geological Survey (Usgs), secondo cui ci sarebbe il 47% di probabilità che le vittime siano tra mille e diecimila, il 20% che siano tra diecimila e 100mila e il 27% che siano tra 100 e mille. Le stime dell’Usgs si basano sui dati storici dei terremoti nella regione, sulla popolazione e sulla vulnerabilità delle strutture nelle zone più colpite. I danni potrebbero ammontare a cifre che oscillano tra un miliardo e dieci miliardi di dollari.