Tutta l’ipocrisia del governo italiano sulla morte di Alexei Navalny

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Voglio esprimere alcune considerazioni sulla morte del blogger e dissidente russo Navalny perché ritengo che l’ipocrisia che ha accompagnato la notizia del suo decesso sia assolutamente inaccettabile, vada assolutamente smascherata. Siamo ovviamente tutti addolorati per la notizia, anzi esprimo personalmente le mie condoglianze alla famiglia, ma ritengo assolutamente intollerabile che per la sua morte, di cui non si sa ancora nulla di certo, ovviamente non c’è stato ancora il tempo neanche per una autopsia, eppure in Italia c’è già chi ha la verità in tasca e chi ha emesso la sua sentenza di condanna, è stato Putin. La più veloce a fare giustizia al dissidente russo, se giudichiamo dai tweet, è stata Mara Carfagna, ossia quella che era garantista quando le sentenze riguardavano il suo capo politico e che oggi invece diventa giustizialista al punto che ci fa sapere che non c’è neanche bisogno che la magistratura intervenga, che si facciano delle indagini.

È stato Putin, punto. Poi c’è l’ipocrisia di quelli come Tajani che invece si riempiono la bocca di parole bellissime sulla libertà di stampa e di espressione, ma lo fanno come al solito ad orologeria. Leggiamo insieme cosa scrive il ministro degli esteri Tajani.

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